Libri

“Roma”

511wkaKiNEL._AC_US218_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Ma c’erano anche situazioni più complesse, dove gli uomini di Satchmo erano costretti a fare quasi da attori. Volevi vedere il divo in compagnia della determinata diva? Perfetto, bastava mandare una comparsa. – Le migliori sono le donne ricce e coi capelli rossi –, diceva Satchmo. – Le confondi tutte. – Davvero, Satchmo?, – replicava qualcuno. – E come fai con l’altezza? Anche le rosse hanno pur sempre altezze diverse. – Esistono i tacchi. Oppure li fotografiamo seduti.

Per fare tutto questo, Satchmo spesso si serviva di Calabria, che era una specie di trasformista e ogni tanto interpretava anche le parti da donna. Guido Calabria era un giovanotto pallido, smilzo e dai capelli ovviamente rossi, che era venuto dalla Calabria (scherzi del destino!) qualche anno prima per tentare la carriera d’attore, ma gli era andata male. I motivi per cui fosse andata male non erano ben chiari. Si vociferava che fosse troppo pignolo e avesse da discutere con le battute che i registi gli affibbiavano. Altri parlavano della sua omosessualità, che gli aveva messo i bastoni fra le ruote, il che ne faceva un po’ il nostro Montgomery Clift, anche se Satchmo lo riteneva naturalmente superiore a “Monty”.

Roma, Nicola Manuppelli, Miraggi. Federico Fellini, nel millenovecentosettantadue, con Peter Gonzales, Fiona Florence, Britta Barnes, Pia De Doses, Marne Maitland, Renato Giovannoli, Elisa Mainardi, Raout Paule, Galliano Sbarra, Paola Natale, Mario Del Vago, Alfredo Adami, Stefano Mayore, John Francis Lane, Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Gore Vidal e molti altri, realizzò un’opera complessa e articolata, intima e solenne, un malinconico apologo della decadenza e del cupio dissolvi che porta il nome della città più bella e marcescente del globo, Roma. Quella che rivive esaltata nella prosa che non ha bisogno di presentazioni, perché la magnificenza di Nicola Manuppelli in quanto scrittore è nota ed evidente anche a partire dalle sue sempre precise e raffinatissime traduzioni, di un autore che dà impressionante prova di maturità con un libro che un’opera-mondo e che merita assai fortuna. Quella che accoglie tra le pagine di questo romanzo che fa venire nostalgia di epoche mai vissute il giovanissimo Tommaso, aspirante giornalista di belle speranze che finisce a occuparsi di pettegolezzi a Cinecittà, frequenta una ragazza inglese e… Da non perdere. Per nessuna ragione.

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Libri

“Roma”

51JcbXNfvkL._AC_US218_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Vincenzo – Vince – Fantini, l’Americano. Un personaggio così, lo devi inquadrare. Gli anni trascorsi dai tempi al giornale, una decina, non ne avevano mutato lo sguardo attufato da segaiolo né la vena parolaia, e complottista. Perché era il re dei complottisti, Vince Fantini. Allora giornalista, o meglio, aspirante giornalista alla corte di Parpaglanti-Sycorax, direttoressa; adesso, regista o aspirante regista (di docu-verità o di controinformazione, be’ complottarda) e, come si sarà ben intuito, gran traffichino. Quasi sobrio nel look, giovanilista – camicia rosa e giubbottino jeans, calzoni jeans, niente braccialetti o anelli (ma collanina sì, d’oro massiccio) l’aveva accolto così, alla sua maniera. «Anvedi, anvedi; Lucio, bello, ah, beato te; tu sì che hai capito tutto, hai capito tutto…» E, immancabile, «da quanto tempo, però, da quanto tempo…». I soliti convenevoli, derogativi. Il tipico trallallà, già messo in conto. Poi erano andati al sodo, lì nel boudoir, spaparanzati sul divanetto zebrato, veri pascià nel chiarore malsano dell’abat-jour (che, canonicamente, spande, soffonde, diffonde «luce blu», nel caso rossa). Un whiskey per il Fantini, birra per Lucio, e, risolta la vertenza – il detonatore («ti prendo appuntamento al Forlanini, sì proprio dove c’era l’ospedale, poi ti spiego») – ecco, il temuto momento: le confidenze. Col suo eloquio ammantato di misteri, reticenze, vari «non te lo posso dire, ma se sapessi», comunque sempre loquace, anzi, decisamente eccessivo, logorroico, l’individuo non era avaro di sé, grande narciso, e arciansioso di contarsi, per quanto sempre at His way, cioè a modo suo. La sua vita negli ultimi dieci, quindici anni, in due parole (una saga a suo dire, ma anche una lagna). Dopo l’11 settembre, «non ce l’ho fatta più», «dovevo andare» (ma Lucio questo già ce lo sapeva: aveva lasciato il giornale, il buon Fantini). Di lì, il recente soprannome, «l’Americano», e l’aria tipica sua di uno che la sua lunga, che c’ha naso. Così s’era trasferito a New York (soldi del padre) e lì aveva iniziato coi film, e con i complotti.

Roma, Vittorio Giacopini, Il saggiatore. Roma, non Carthago, delenda est. Perché ormai da troppo tempo miseramente galleggia, impudica, dimentica della propria gloriosissima storia, indegna erede, incivile, lei che ha insegnato la civiltà all’universo mondo, in ogni modo e maniera, e che invece è diventata più barbara dei barbari più truci, che ha fatto di tanti, troppi crimini il proprio marchio di fabbrica. Epico, visionario, monumentale, potente, contraddittorio, lirico e triviale, perfetto nel riprodurre un’immagine, nel dipingere il vividissimo ritratto di una città che è tutte le cose che si possono dire della sua prosa, il testo di Vittorio Giacopini, che padroneggia la lingua in modo mirabile e sa mostrarne al lettore tutte le infinite potenzialità, variegate come la corolla di certi alteri garofani, narra la storia profondamente drammatica, simbolica e crudelmente credibile, di Lucio Lunfardi, un tempo giornalista, ora sobillatore della peggior specie, che vuole annegare la città eterna nella stessa cloaca della sua putrescenza. Da non perdere.

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arte

Arthemisia Group presenta LE MOSTRE DELL’AUTUNNO – I Brueghel a Torino, Love e Antonio Ligabue a Roma, i Maya e Picasso a Verona

ATT00001.jpgPubblicazione a cura della redazione del comunicato stampa

Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga
21 settembre 2016 – 19 febbraio 2017
Reggia di Venaria, Torino

La mostra celebra a Venaria Reale la più importante congrega di artisti fiamminghi a cavallo tra il XVI e XVII secolo, coloro che sono stati interpreti dello splendore del Seicento e la cui dinastia è diventata marchio di eccellenza nell’arte pittorica.
L’esposizione prodotta e organizzata da Arthemisia Group e curata da Sergio Gaddi e Andrea Wandschneider Direttore del Paderborn Städtische Galerie in der Reithalle, approda nelle Sale delle Arti della Reggia di Venaria dal 21 settembre 2016 al 19 febbraio 2017.

LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore
29 settembre 2016 – 19 febbraio 2017
Chiostro del Bramante, Roma
Dal 29 settembre 2016 al 19 febbraio 2017 il Chiostro del Bramante di Roma ospita LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore, a cura di Danilo Eccher.
Una novità assoluta e imperdibile nel panorama delle proposte culturali capitoline degli ultimi anni che si candida a riportare la città di Roma in linea agli stessi livelli delle più stimate realtà espositive internazionali. Per la prima volta saranno riuniti tra i più importanti artisti dell’arte contemporanea, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente, con opere dai linguaggi fortemente esperienziali (All the Eternal Love I Have for the Pumpkins della Kusama tra le più instagrammate al mondo), adatte a coinvolgere il pubblico attraverso molteplici sollecitazioni.
L’esposizione romana intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni, l’Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. Un amore felice, atteso, incompreso, odiato, ambiguo, trasgressivo, infantile, che si snoda lungo un percorso espositivo non convenzionale, caratterizzato da input visivi e percettivi.
La mostra è prodotta e organizzata da Dart – Chiostro del Bramante e Arthemisia Group.

Maya. Il linguaggio della bellezza
8 ottobre 2016 – 5 marzo 2017
Palazzo della Gran Guardia, Verona

Maya. Il linguaggio della bellezza di Verona è una delle mostre più grandi ed esaustive che siano mai state prodotte a livello internazionale.
A partire dall’8 ottobre 2016 fino al 5 marzo 2017 la mostra approda a Palazzo della Gran Guardia con oltre 300 opere provenienti dai principali musei del Messico.
Curata da Antonio Aimi e Karina Romero Blanco l’esposizione affronta il tema della cultura di questo antico popolo attraverso le parole e i testi degli stessi Maya, utilizzando – come mai è avvenuto in passato – la più grande rivoluzione antropologica dell’ultimo secolo: la decifrazione della loro scrittura.
L’esposizione offre uno sguardo nuovo, innovativo e sorprendentemente attuale sull’arte maya a partire dall’individuazione dei maestri, delle scuole e degli stili: finalmente si ha la possibilità di rapportarsi alle opere attraverso una lettura storico-artistica e non solo archeologica.
Maya. Il linguaggio della bellezza è una mostra dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH), promossa dal Comune di Verona con il supporto di AMO – Arena Museo Opera ed è presentata da Arthemisia Group e Kornice.

Picasso. Figure (1895-1972)
AMO Arena Museo Opera, Palazzo Forti, Verona
15 ottobre 2016 – 12 marzo 2017

Un’opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso nell’arco temporale che va dal 1895 fino agli anni ‘70: questa la novità assoluta della grande mostra che aprirà ad AMO Arena Museo Opera di Verona il 15 ottobre.
Opere di pittura, scultura e arti grafiche creano un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui l’artista sottopone la rappresentazione del corpo umano, mentre la sua arte attraversa le fasi del pre-cubismo, del Cubismo, l’età Classica e il Surrealismo, fino a giungere agli anni del dopoguerra, superando le barriere e le categorie di “ritratto” e “scena di genere” per giungere sempre a un nuovo concetto di “figura”: quella che rese Picasso costruttore e distruttore al tempo stesso di un arte solo sua, dal fascino inesauribile.
Con il patrocinio del Comune di Verona, la mostra Picasso. Figure (1895-1972) è organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Musée national Picasso – Paris ed è curata da Emilie Bouvard, conservatrice del Musée national Picasso.

Antonio Ligabue
11 novembre 2016 – 8 gennaio 2017
Complesso del Vittoriano – Ala Brasini

Dall’11 novembre 2016 al 8 gennaio 2017 le sale del Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma accolgono la mostra Antonio Ligabue (1899-1965): un’esposizione interamente dedicata al genio tormentato, originario della Svizzera tedesca, ma che a Gualtieri, sulle rive del Po, visse fino alla morte, dopo essere stato espulso dal Paese natale nel 1919. Autodidatta, grazie a una visionarietà e a una capacità di trasfigurazione straordinarie, raggiunse quella dimensione pittorica di espressionista tragico, profondamente umana e intrisa di una sensibilità viscerale che gli valsero la conquista di una propria identità e, dopo fatiche e ostracismi, i riconoscimenti da parte di appassionati e di storici dell’arte.
Attraverso circa 100 lavori, la mostra propone un excursus storico e critico sull’attualità dell’opera di Ligabue che rappresenta oggi una delle figure più interessanti dell’arte del Novecento.
Tra gli olii esposti Carrozza con cavalli e paesaggio svizzero (1956-1957), Tavolo con vaso di fiori (1956) e Gorilla con donna (1957-1958), accanto a sculture in bronzo come Leonessa (1952-1962) e Lupo siberiano (1936).
In mostra anche una sezione dedicata alla produzione grafica con disegni e incisioni quali Mammuth (1952-1962),Sulki (1952-1962) e Autoritratto con berretto da fantino (1962) e una sezione sulla sua incredibile vicenda umana.
L’esposizione, promossa dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri, è curata da Sandro Parmiggiani, direttore della stessa Fondazione e da Sergio Negri, presidente del comitato scientifico, con l’organizzazione generale di Arthemisia Group e C.O.R. Creare-organizzare-realizzare.

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Libri

“Gioacchino Belli: Roma città teatro”

_Roma città teatro_Entroterra_02_18Pubblicazione a cura della redazione del comunicato stampa

Presentano il volume Mario Quattrucci e Mario Lunetta

Interviene Enrico Montesano

Venerdì 22 ore 17.30
al Teatro PortaPortese, Via Portuense 102 Roma

Oltre duemila sonetti belliani e centodieci componimenti incentrati su artisti, spettacoli, spettatori, teatri,  raccontano tutti gli  aspetti della vita teatrale del secondo quarto dell’Ottocento:  un mondo su cui si posano lo sguardo e la voce del poeta e che si fa anche elemento “mitopoietico”, chiave di composizione specifica, elaborazione culturale, fonte e materia di ispirazione. Bozzetti, sprazzi poetici che “portano in scena” il vissuto  della plebe “presso la quale spiccano le più strane contraddizioni”. Dalla comparazione con le pagine del Diario del Principe Don Agostino Chigi,  emerge poi  il succedersi di avvenimenti  storici che condizionarono inevitabilmente il vivere quotidiano e, conseguentemente, le attività culturali a Roma.  Città da semprecomplessa, santa e pagana, ribelle e indolente.

Tonino Tosto  autore, regista, attore, cantante. Vice presidente dell’ Università Popolare di Roma (UPTER) dove svolge attività di docente di storia del teatro e conduce laboratori teatrali. Accademico onorario e componente del Consiglio Direttivo dell’ Accademia Giuseppe Gioacchino Belli. Tra i fondatori della compagnia teatrale “Gruppo Teatro Essere”,  dirige il Teatro Porta Portese di Roma.

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cultura

“Notte di San Silvestro a Primavalle”

enrico-capuano-Pubblicazione a cura della redazione del comunicato stampa

Ingresso gratuito

Primavalle, cuore pulsante della Capitale in occasione del Capodanno. Non una semplice periferia, bensì una nottata incredibilmente ricca di festa, musica, spettacoli, colori e tanto divertimento per accogliere il 2016 nel migliore dei modi. Organizzato dall’Associazione Culturale e Artistica Kipling Academy, Notte di San Silvestro a Primavalle è un progetto vincitore dell’Avviso Pubblico di Roma Capitale “Notte di S. Silvestro in periferia” 2015.

Numerosi gli artisti di altissimo livello, il cui obiettivo è rendere unico l’ingresso nel 2016. Questa accattivante proposta di fine anno avrà inizio alle ore 18.00 del 31 dicembre con la proiezione – all’uscita della  Stazione metropolitana A Battistini – di un video mapping a cura di Aesop Studio, dal titolo Roma Segreta, con le immagini di Roma Antica che creeranno l’illusione di camminare sopra le rovine di Roma. Sarà come fare un tuffo nel passato per godere del fascino e delle meraviglie della nostra Capitale.

Inoltre i gruppi itineranti composti da Akuna Matata e Tammurriarè, accompagneranno e informeranno il pubblico e i passanti dall’uscita della metro al parcheggio di scambio di Battistini, intrattenendoli con le loro divertenti esibizioni e informeranno musicalmente i passanti e il pubblico all’uscita della metro.

Contemporaneamente, all’interno del parcheggio di scambio della metro A Battistini  (via Lucio II), si animerà un mondo fantastico con il teatro di strada di Abraxa Teatro, spettacoli  circensi, attività di strada e  street art per  bambini e famiglie con i Pittori e Poeti Anonimi del Trullo. I poeti intratterranno il pubblico (bambini e adulti) mentre i pittori dipingeranno delle tele a tema sul Capodanno che saranno donate al quartiere.

Alle ore 21,30  appuntamento con un grande concerto che vedrà protagonista il capostipite del Folk-rock italiano: Enrico Capuano e la sua band Tammurriata rock, il tutto corredato da tante sorprese che arricchiranno la serata. Capuano è stato il primo a proporre in forma moderna questo genere musicale creando una tendenza che si è ormai radicata nella musica italiana. Artista on the road sempre in giro a proporre quello che definisce “rock popolare”, ci accompagnerà, con l’energia della sua musica, ad accogliere il 2016 in maniera assolutamente entusiasmante.  Gran finale, sempre musicale, con il dj set.

Notte di San Silvestro a Primavalle sarà il modo per concludere l’anno in maniera indimenticabile ed accogliere il 2016 con tutta l’energia e l’entusiasmo che solo i grandi artisti sanno trasmettere al pubblico.

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Teatro

“Piccolo e squallido carillon metropolitano”

Piccolo-e-squallido-01Pubblicazione a cura della redazione del comunicato stampa

Avamposto Teatro

presenta

Piccolo e squallido carillon metropolitano

Sabato 29 Agosto ore 21:00

Fontanone del Gianicolo
Via Garibaldi, 30
00153 ROMA

Testo e Regia: Davide Sacco

Con:
Orazio Cerino
Giovanni Merano
Eva Sabelli

Organizzazione: Ilaria Ceci
Scene: Luigi Sacco
Costumi: Silvia Tagliaferri
Luci: Francesco Barbera
Addetto stampa: Marta Scandorza – F/M PRESS

PREMIO MIGLIOR ATTORE a ORAZIO CERINO – La corte della formica, Teatro Bellini – 2013

PREMIO SPECIALE MIGLIOR SCENOGRAFIA a LUIGI SACCO – La corte della formica, Teatro Bellini – 2013

Sinossi: Un nucleo familiare lesionato nel suo nocciolo e in cui il disagio, la solitudine quanto l’affetto sono protagonisti della scena. Tre fratelli abbandonati a se stessi, ma che contemporaneamente, per alcuni versi, sentono il peso del dovere, della responsabilità. Soli, senza un genitore che possa supportarli, soli a fare i conti con i problemi di un’esistenza e di una società per le quali il ritardato o l’omosessuale sono ai margini. «Ci si abitua ai dolori che la vita ti costringe a buttare giù, ci si abitua a tutto: alla fame, alla miseria, alla solitudine; ci si abitua a tutto». Sono queste le parole pronunciate da uno degli attori. Ci si abitua al degrado, a vivere in uno spazio claustrofobico, alla sporcizia, a dover dormire due ore a notte per portare i soldi a casa. Simbolo del loro isolamento è, senza ombra di dubbio, un pesce rosso in un’ampolla che da anni dorme; ovvero è morto. Metafora del bisogno di racchiudersi in un luogo ovattato e protetto, come quelle quattro mura di un monolocale, perché, come sottolinea sul finale uno degli attori, «Siamo soli, questa è la verità. Tutti quanti, soli. (…) Siamo lontani, soli nelle nostre ampolle di vetro.»

Note di regia:

Siamo nel mondo dei fragili, degli inadatti, degli sconfitti. Siamo in una periferia, una delle troppe delle tante fabbriche di cemento e vomito, di ignoranza e paura. Si vive nel degrado dei sogni, nella paura di se stessi; vivere è una faticoso atto di coraggio. In uno scenario lunare da catastrofe dei sentimenti una bambina troppo vecchia si crea un suo mondo, un specchio opposto votato al bello, come un pesce in un acquario lontano da tutto e tutti, ma abbastanza vicino da capire l’orrore dell’isolamento, dello squallore, della violenza. Una storia d’amore tra fratelli, nel senso più ampio del termine, una storia d’amore sul limite del giudizio e del perdono, sul limite della ghettizzazione e della accettazione. Un piccolo carillon metropolitano.

(Davide Sacco)

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Teatro

Teatro d’estate…

Pubblicazione a cura della redazione del comunicato stampa

ASPETTANDO LA LUNA
IL TEATRO ROMANO DI OSTIA ANTICA
CONFERMA IL SUO PROGETTO DI CLASSICITA’
Direzione artistica Pietro Longhi
9 luglio | 7 agosto 2015
IV Edizione
La stagione teatrale “ASPETTANDO LA LUNA”, aprirà  il 9 Luglio con MEDEA di J. Anouilh, con Barbara De Rossi, per la regia di Francesco Branchetti, proseguendo la linea artistica tracciata da Pietro Longhi in accordo con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. Anche quest’anno molti gli spettacoli di alta qualità, in cartellone. A seguire Il 14 Luglio  FEDRA di Seneca interpretata da Caterina Costantini, affiancata da Lorenza Guerrieri, per la regia di Silvio Giordani, il 16 Luglio una novità di Aurelio Gatti KIRON CAFE’ tratto da Ovidio. La stagione prosegue il 18 luglio con I MENECMI (il gioco del doppio) di Plauto per la regia di Vincenzo Zingaro. Anche in questa edizione è presente la danza moderna e contemporanea  con una delle maggiori stelle della sua generazione, Emanuela Bianchini, che conferma il suo sodalizio con Mvula Sungani, autore delle coreografie per lo spettacolo ODYSSEY con musica dal vivo di Alessandro Mancuso (22 Luglio)Felice della Corte e Roberto D’Alessandro sono i protagonisti de GLI UCCELLI di Aristofane, in allestimento classico arricchito da coro e danzatori per la regia di Claudio Boccaccini (24 e il 25 Luglio).
Pietro Longhi è protagonista della commedia menandrea LA DONNA DI SAMO con Paolo Perinelli il 29 luglio, mentre il1 Agosto  Tato Russo presenta LA COMMEDIA DEGLI ERRORI – I menecmi da Shakespeare e Plauto, per la regia diSilvia Galassi, il 4 Agosto, Pietro Longhi e Felice Della Corte interpretano ADELPHOE (I fratelli) di Terenzio per la regia di Silvio Giordani. Chiude la stagione il Maestro Giorgio Albertazzi con LE MEMORIE DI ADRIANO di Marguerite Yourcenar, per la regia di Maurizio Scaparro in scena il 6 e 7 Agosto .
Quest’anno l’inizio degli spettacoli sarà al tramonto, come nella tradizione classica, alle ore 20,30.
ASPETTANDO LA LUNA
STAGIONE ESTIVA 2015
Spettacoli al tramonto inizio ore 20,30
9 luglio 2015

BARBARA DE ROSSI
MEDEA di J. ANOUILH
regia di Francesco Branchetti

La “Medea”  di Jean Anouilh si apre  con Medea e la  nutriceprofughe  nei pressi  di Corinto dove la maga era giunta con il suo amato Giasone, dopo avere viaggiato insieme per dieci anni colmi di passione, eccessi e assassinii. Qui le due donne sentono grida e suoni di festa che arrivano da lontano e Medea scopre che stanno festeggiando   Giasone, che l’indomani sposerà Creusa la figlia di Creonte, il re di Corinto. Questa è la molla che scatena in Medea  un incontenibile odio e desiderio di vendetta verso l’uomo che  le  è stato complice fino ad allora  in tutto, nel  bene e nel male e compagno, in una passione che  in lei non conosce limiti. Medea folle  di odio e di amore, sola, rifiutata dalla società, dapprima è disperata e combattuta sul da farsi ma quando incontra Giasone  che accusa solo lei  di tutto l’orrore che hanno commesso insieme,ricordando  al contempo, con pietà e nostalgia, il sentimento passato, a questo punto,  inferocita dalle parole dell’amato,  mette in atto la sua  terribile vendetta.

14 luglio 2015

 CATERINA COSTANTINI LORENZA GUERRIERI
FEDRA
 di SENECA
regia di Silvio Giordani

Fedra è una creatura del mare Cretese insanguinato dai sacrifici umani, indissolubilmente legata al fato della sua famiglia: è figlia di Minosse e Pasifae ed è sorella di Arianna e del Minotauro. “Altra” dal mondo propriamente greco, come è “altra” Medea, la barbara Fedra, “la splendente” rappresenta una società primitiva in cui regnano ancora la maschera e la possessione sciamanica, mentre i Greci stanno cercando faticosamente di costruire una società ordinata e gerarchica (Teseo). La grande cultura che sta emergendo dal caos originario fa regredire le forze della trasgressione svuotandole della loro antica importanza. Fedra è divenuta nei secoli il simbolo della passione amorosa che oggi assume su di sé le ferite di un mondo, quello femminile appunto, che non ha ancora potuto esprimersi liberamente circondato come è, da sempre, da incomprensione e solitudine. Nata accanto al labirinto costruito dal padre Minosse, entra nel suo dedalo personale e accecata dalla passione vi si smarrisce. La fortuna del mito di questa eroina “nera” è indiscutibile. Gli spettatori, sono sempre dalla sua parte soprattutto nella versione del poeta latino. Nella drammaturgia di Seneca, Fedra, anzi Phaedra, assume su di sé la doppia responsabilità dell’adulterio e della passione colpevole, senza rinnegare né l’uno né l’altra e scegliendo la morte come unico riscatto possibile.
 16 luglio 2015
KIRON CAFE’ da OVIDIO
uno spettacolo di Aurelio Gatti
Ispirato al mito di Chirone è uno spettacolo sul più famoso e sapiente dei centauri. Chirone il grande conoscitore della psiche umana, maestro di Giasone, Achille ed Ercole rappresenta l’essere che nonostante la sua saggezza non ha ancora sconfitto la propria natura animale. Nel suo essere metà uomo e metà cavallo selvaggio rappresenta una striscia di confine, un mediterraneo dell’anima, simbolo d’ogni passaggio tra buio e luce, tra passato e futuro, tra rifiuto e accoglienza.
18 luglio 2015
I MENECMI di T.M. PLAUTO
uno spettacolo di Vincenzo Zingaro
L’originale messinscena di Vincenzo Zingaro esalta lo spirito ludico della commedia plautina e, al tempo stesso, ne proietta il significato in una dimensione metafisica, offrendo l’occasione di addentrarsi in una riflessione sul teatro e la vita, attraverso una rappresentazione onirica e coinvolgente. Si tratta di un evento realizzato da un regista e da una Compagnia tra i più rinomati nell’allestimento di commedie classiche antiche, promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dall’Università di Roma “La Sapienza”, che lo ha inserito nel progetto internazionale “Il Teatro Classico Oggi”.
22 luglio 2015
EMANUELA BIANCHINI – MVULA SUNGANI PHYSICAL DANCE
ODYSSEY 
musiche dal vivo di Aessandro Mancuso
regia e coreografie di Mvula Sungani

E se Omero fosse una donna? Se l’Odissea, il più famoso poema di tutti i tempi, fosse opera di una poetessa siciliana? Potrebbe sembrare un’eresia, eppure questa teoria è sostenuta da alcuni tra i più importanti esperti in poemi epici e da accreditati letterati, da Samuel Butler a Robert Graves. Skyline Productions in collaborazione con CRDL presentano ODYSSEY, uno spettacolo innovativo in cui la Physical Dance del regista e coreografo Italo-Africano Mvula Sungani si fonde con le musiche originali del Maestro palermitano Alessandro Mancuso. Sul palcoscenico la stella internazionale Emanuela Bianchini ed i solisti della Mvula Sungani Physical Dance insieme alla straordinaria voce di Anita Vitale accompagnata dai musicisti della Trinacria Freedom Orchestra.La contaminazione alla base della creatività dei due artisti, la forte matrice etnica della loro ricerca e l’innovazione dei linguaggi proposti, rendono questa nuovissima opera multidisciplinare uno spettacolo di nuova concezione ed unico nel suo genere. Ambientato in Sicilia, Adele (Omero) giovane scrittrice ed Antonio (Ulisse) suo compagno, vivono il loro rapporto in crisi. Gli autori dell’opera si sono spinti a formulare una personale e suggestiva ipotesi creativa: e se il poema fosse un racconto sentimentale autobiografico e le protagoniste dell’opera fossero alter-ego della stessa autrice?
24 e 25 luglio 2015

FELICE DELLA CORTE – ROBERTO D’ALESSANDRO
GLI UCCELLI di ARISTOFANE
regia di Claudio Boccaccini

Due ateniesi, ma potrebbero essere anche due nostri contemporanei, disgustati dal comportamento dei loro concittadini, stanchi di soprusi, ingiustizie e corruzione dilagante, decidono di abbandonare la propria città per cercarne un’altra dove poter vivere in pace. Individuano nel mondo degli uccelli il luogo ideale dove realizzare la loro utopia: fondare, tra cielo e terra, una città giusta e a misura d’uomo. Intraprendono così un lungo viaggio finché, dopo mille peripezie, raggiungono il variopinto e strambo mondo degli uccelli e, allettandoli con la prospettiva di riconquistare il cielo usurpatogli dagli dèi, stringono con loro un accordo che gli consentirà di fondare la nuova città ideale: Nubicuculia. I due uomini si renderanno però ben presto conto che Nubicuculia, trovandosi in una posizione assai favorevole,  fra cielo e terra, a metà strada tra gli uomini e gli dèi, scatena da una parte le ire degli dèi che non vedono di buon occhio questa intromissione, e dall’altra accende l’interessata ammirazione di molti uomini che vogliono trarre benefici dalla sua esistenza. Ne nasceranno vivacissime dispute tra uomini, dèi e uccelli, ma le trattative daranno buoni frutti e l’immancabile lieto fine metterà pace tra i contendenti.
 29 luglio 2015
PIETRO LONGHI – PAOLO PERINELLI
L A DONNA DI SAMO di MENANDRO
regia di Silvio Giordani
Menandro, l’autore più rappresentato della “commedia nuova”, considerato dagli antichi greci secondo solo ad Omero, fu per molto tempo poco più di un nome. Alcuni fortunati ritrovamenti di papiri hanno permesso alle sue commedie di riemergere dalle nebbie del tempo. La donna di Samo del titolo è Criside, già etèra e poi compagna di un benestante Demea, mercante di Atene. Attorno alla figura della donna ruotano le vicende di due famiglie in un intreccio di amori, equivoci e inganni che si scioglie nell’immancabile lieto fine. L’opera può essere definita una vera commedia degli equivoci e, nonostante tutti si comportino in assoluta buona fede e manchi la figura del malvagio, la situazione rischia sempre di precipitare. La figura femminile di Criside spicca per la sua sensibilità e modernità. La donna accetta accuse ingiuste e anche di essere cacciata di casa senza ribellarsi, solo per solidarietà femminile. Anche, Demea, il protagonista maschile ha una sua originalità. E’ la trasformazione menandrea di un classico personaggio comico del passato: l’uomo maturo innamorato di una giovane, che da comico, nella scrittura elegante di Menandro, si trasforma in controverso personaggio dai mille risvolti psicologici che lotta con se stesso ma non può impedirsi di essere roso dalla gelosia.

1 agosto 2015

TATO RUSSO
LA COMMEDIA DEGLI ERRORI,  I MENECMI
da SHAKESPEARE e PLAUTO
regia di Livia Galassi

I Menecmi è una libera elaborazione di Tato Russo da Menecmi di Plauto, oltre ad essere una delle più famose e forse, come la definiscono alcuni, la commedia più plautina di Plauto. Tato Russo affidando le parti dei gemelli ad un unico attore ha ambientato la vicenda in una Napoli antica, la Neapolis dell’epoca. Nonostante un gemello becero e volgare sia contrapposto all’altro, colto e intellettuale, che fa l’avvocato, entrambi i personaggi si esprimono in italiano. Tato Russo ha riscritto la storia di Plauto non mancando tuttavia di darle un tocco partenopeo. E così l’esuberanza verbale, il termine plebeo, il lazzo, attraverso i quali Plauto ottiene la risata crassa, il divertimento gioioso, la comicità, qui raggiungono il massimo vigore dando clamore alla voce autentica che si innalza al di sopra di qualunque banale intellettualismo, alimentando le fondamentali peculiarità dell’autore sarsinate.
4 agosto 2015

PIETRO LONGHI – FELICE DELLA CORTE
ADELPHOE (I FRATELLI) di TERENZIO
regia di Silvio Giordani

La carriera drammaturgica di Terenzio, non fu certo facile come quella di Plauto, forse perché nella sua opera non troviamo l’esuberanza, le acrobazie verbali, i giochi di parole del sarsinate. Terenzio, infatti, usa uno stile ed un linguaggio sobrio, naturale, all’insegna della compostezza e della semplicità evitando espressioni popolari e volgari in omaggio forse all’esigenza di equilibrio e di raffinatezza che egli mutuava dal sofisticato circolo scipionico di cui faceva parte. .  Nel Teatro “naturalistico” di Terenzio troviamo una suspance nuova. Lo spettatore è coinvolto emotivamente nelle vicende, prova le stesse emozioni dei personaggi e l’autore non consente procedimenti “metateatrali” cioè non vuole che venga mai     interrotta l’illusione scenica e al contrario di Plauto che tendeva solo a divertire, cerca di trasmettere un messaggio morale. Nasce, insomma un’attenzione sociale che allora era una vera e propria rivoluzione culturale con dentro un messaggio di HUMANITAS.  “…homo sum, humani nihil a me alienum puto…”  (sono un uomo e niente di ciò che è umano considero a me estraneo…) Aprirsi agli altri, rinunciare all’egoismo, comprendere i propri limiti ed essere indulgente nei confronti degli errori degli altri: in una parola essere tolleranti e solidali.
6 e 7 agosto 2015

GIORGIO ALBERTAZZI
LE MEMORIE DI ADRIANO
 di Marguerite Yourcenar
regia di Maurizio Scaparro

C’è una frase di Flaubert che spiega il fascino immortale del protagonista: “Quando gli déi non c’erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c’è stato un momento unico in cui è esistito l’uomo solo”.
Adriano è più di un uomo, è il “ritratto” di ciò che noi siamo oggi, nelle sue parole ritroviamo le radici della nostra storia.
In un mondo dove i fondamentalismi e l’ignoranza seminano morte e distruzione, le parole di Adriano assumono un significato nuovo indicandoci, forse, uno spiraglio di speranza: «…non tutti i nostri libri periranno;…altre cupole sorgeranno dalle nostre cupole…e se i Barbari s’impadroniranno mai dell’impero del mondo, saranno costretti ad adottare molti nostri metodi; e finiranno per rassomigliarci”.
PREZZI
biglietto intero è € 23,00
ridotto € 18,00
under 18 € 12,00
Acquistando contestualmente da 4 a 10 spettacoli avrà un prezzo speciale di € 15,00 a biglietto
BOTTEGHINI
C/O TEATRO NINO MANFREDI – Via del Pallottini, 10 (Ostia Lido) 06.56324849
dal Lunedì al Sabato dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 17,00 alle 20,00
C/O TEATRO GHIONE – Via delle Fornaci,  37 (Roma , San Pietro)
06.6372293 dal Lunedì alla Domenica dalle 10,00 alle 14,00 e dalle 16,00 alle 19,00
Dal 1 LUGLIO BOTTEGHINO
C/O TEATRO ROMANO OSTIA ANTICA (SCAVI ARCHEOLOGICI OSTIA ANTICA) ROMA
Via dei Romagnoli,717 Tel. 06.5650071
Orario biglietteria : dal MARTEDI alla DOMENICA dalle 16.00 alle 20.00.
I giorni di spettacolo il botteghino proseguirà fino ad inizio spettacolo.
Acquisto ON LINE su www.bigliettoveloce.it e sul circuito www.ticketone.it e www.vivaticket.it

TEATRO ROMANO OSTIA ANTICA
Viale dei Romagnoli, 717
(scavi archeologici di Ostia Antica) ROMA
INFO E PRENOTAZIONI

Annachiara Mantovani 380.58.44.086
TUTTI I GIORNI dalle  10.00 alle 20.00
Email ostianticateatro@libero.it
Sito www.ostianticateatro.it
Facebook https://www.facebook.com/ostianticateatro

Standard
Teatro

“Saul”

David trono III°Pubblicazione a cura della redazione del comunicato stampa

STAGIONE TEATRALE 2015-2016

Teatro Vascello

sala Giancarlo Nanni

 

Evento Speciale

prosa

2-3-4 Luglio 2015  h 21

SAUL

con

            Stefano Sabelli Saul

            Gregorio De Paola Gionata

            Bianca Mastromonaco Micol

            Giulio Rubinelli David

            Fabrizio Russo Abner

            Pasquale Arteritano Achimelech

 

scene e regia Stefano Sabelli

 

musiche dal vivo a cura del Trio Miele con partiture Klezmer e il Requiem di Mozart

            Angelo Miele bajan

            Alessandro Miele violino

            Maria Miele violoncello

 

costumi Laura Riccardi e Chiara Ravizza

fondale di scena da un’opera di Giovanni Ferroni Tommasi

 

aiuto regista Gianmarco Galuppo – luci Daniele Passeri e Andrea Ziccardi

fonico Vittorio Ziccardi – macchinista Denni Mastroiacovo

service Music Service CB – sartoria e attrezzeria Polvere di Stelle Vasto

foto di scena Mamiphoto di Max Ferrante ufficio stampa Teatro del Loto

distribuzione Elena Romeo

 

“in Saul v’è di tutto, di tutto assolutamente”Vittorio Alfieri

 

A 35 anni dall’ultima edizione allestita su un palcoscenico nazionale – quella di Renzo Giovampietro, del 1980 – la Compagnia del Teatro del LOTO riporta in scena il SAUL di Vittorio Alfieri: la più importante tragedia italiana del ‘700 e probabilmente di tutti i tempi.

 

In una Galilea metafisica e senza tempo, teatro di antiche e nuove tragedie, su una scenografia lignea, imponente, ispirata all’opera di maestri dell’arte contemporanea italiana, come Ceroli e Marotta, rivive il capolavoro in versi del nostro Teatro, nella messa in scena energica e visionaria e nell’interpretazione di vigorosa e superba verità di Stefano Sabelli, affiancato da una gruppo di eccellenti talenti diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia o formatisi nella Scuola Propedeutica d’Arte Scenica del LOTO.

Esempio straordinario di una drammaturgia pura, ritmica e di perenne modernità, l’opera di Alfieri è costruita intorno a un protagonista di poliedrica ed emozionante complessità.

Attraverso il ritmo impetuoso, incalzante dell’endecasillabo e di una recitazione necessariamente intensa e poderosa, la furia risolutiva di un re sconfitto, ma ancora sopraffatto dall’ansia di affermare la sua potenza, cresce e avvince fino alla catarsi finale.

In questa tragedia, che si consuma nell’arco di una giornata (alba, giorno, tramonto e notte) David e gli altri bellissimi personaggi dell’opera, si fanno, per Saul, specchio e simbolo d’ogni umano e contraddittorio sentimento. In tal modo, viene ancor più evidenziata la dolorosa solitudine del vecchio Re d’Israele e quell’ondeggiare tempestoso del suo animo, fra bisogno di affetto e diffidenza, malinconia e ira, fino all’esplosione della follia e dell’estrema libertà del suo sentire e agire, che lo rende così attuale.

L’opera, in cui Alfieri stesso dichiara d’esservi “di tutto, di tutto assolutamente” e che lui medesimo amava interpretare, oggi più di ieri è ancor più necessaria perché in grado di graffiare l’anima d’ogni pubblico, permettendoci di guardare, al contempo, con lucidità e commozione, dentro le nostre miserie e le nostre grandezze.

In questo allestimento, la musica – con partiture Klezmer e il Requiem di Mozart, contemporaneo al Bardo di Asti, eseguite dal vivo dall’eccellente Trio dei fratelli Miele – fa da contrappunto agli endecasillabi di Alfieri, esaltandone la potenza epica e lirica, che rimanda a vecchie e nuove diaspore e intifade. Un tessuto musicale, che fa emergere, con grande efficacia, le molteplici verità di un personaggio straordinario e unico nel Teatro italiano. Per complessità, potenza e modernità, il folle Re alfieriano, avverso al clero e che teme il guardarsi dentro, nulla ha da invidiare ai grandi, folli Re shakespeariani.

Standard
Teatro

“Teatro Vascello – Stagione 2015-2016”

Belletto di Roma Futura foto Orlandi 2Pubblicazione a cura della redazione del comunicato stampa

STAGIONE TEATRALE 2015-2016

Teatro Vascello

sala Giancarlo Nanni

dal 6 al 13 ottobre 2015                                                                                      PROSA

 

Fattore K

VILLA DOLOROSA
Tre compleanni falliti
liberamente tratto da Tre sorelle di Čechov

un nuovo spettacolo di Roberto Rustioni

di Rebekka Kricheldorf
traduzione Alessandra Griffoni
adattamento e regia Roberto Rustioni

con Carolina Cametti, Silvia D’Amico, Gabriele Portoghese, Roberto Rustioni, Federica Santoro
assistente alla regia Gabriele Dino Albanese

in collaborazione con Associazione Olinda Onlus e Cadmo/Le Vie dei Festival

progetto ideato nell’ambito Fabulamundi Playwriting Europe 2014

residenza Carrozzerie n.o.t.

dal 16 al 18 ottobre 2015                                                                                    DANZA

ALDES

ROBERTO CASTELLO / NUOVA PRODUZIONE 2014-2015

p h A L E S S A N D R O C O L A Z Z O

IN GIRUM IMUS NOCTE

(ET CONSUMIMUR IGNI) ( 2 0 1 4 – 2 0 1 5 )

(Andiamo in giro la notte e siamo consumati dal fuoco)

 

di Roberto Castello

interpreti Mariano Nieddu, Stefano Questorio, Giselda Ranieri,

Ilenia Romano/Irene Russolillo

luci, musica, costumi Roberto Castello

costumi realizzati da Sartoria Fiorentina

con il sostegno di MIBACT/Direzione Generale Spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA/Sistema Regionale dello Spettacolo

dal 28 ottobre al 1° novembre 2015                                                                    DANZA

Enzo Cosimi Danza

SOPRA DI ME IL DILUVIO

 

coreografia di Enzo Cosimi

collaborazione alla coreografia Paola Lattanzi

interprete Paola Lattanzi

video Stefano Galanti

musiche Chris Watson, Petro Loa, Jon Wheeler

fruste sciamaniche Cristian Dorigatti

disegno luci Gianni Staropoli

organizzazione Maria Paola Zedda

in collaborazione con Biennale di Venezia, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Arteven, Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, Abruzzo Circuito Spettacolo

Premio Danza&Danza 2014 Produzione Italiana dell’anno

Presentato in prima assoluta alla Biennale di Venezia – Danza – 2014.

dal 19 al 22 novembre 2015  Sala Studio                       PROSA – TEATRO SOCIALE

La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello

HAI APPENA APPLAUDITO UN CRIMINALE

 

di e con Daniela Marazita

regia Alessandro Minati

Semi-lettura emozionata dell’intenso racconto dell’esperienza di una donna che sfida il pregiudizio estremo scegliendo di fare teatro in carcere con uomini colpevoli di indicibili reati.

dal 24 al 26 novembre 2015                                            PROSA – TEATRO SOCIALE

Tearca Onlus

noveEtrentatré

 

tratto dal romanzo “Sumino o’falco. Autobiografia di un ergastolano”

regia di Tiziana Sensi

soggetto di Tiziana Sensi e Demetrio Sacco

sceneggiatura di Demetrio Sacco

con Cosimo Rega,  Mariateresa Pascale e gli studenti del D.A.M.S. di ROMA TRE

musiche di Dario Rosciglione

con il Patrocinio di COMUNE di ROMA Assessorato Scuola, Sport, Politiche Giovanili e Partecipazioni/ROMA TRE Università Degli Studi/Dipartimento di Filosofia Comunicazione Spettacolo/Maestri di Strada Onlus

 

4 – 5 – 6 dicembre 2015                                                                                       DANZA

Déjà Donné/Sosta Palmizi

DA DOVE NASCONO LE STELLE

 

creazione di e con Giorgio Rossi e Simone Sandroni

creato e interpretato da Giorgio Rossi e Simone Sandroni

luci Cesare Lavezzoli

costumi a cura di Giorgio Rossi

testi a cura di Simone Sandroni

si ringraziano per la collaborazione Elvira Zuñiga Porras, Erica Archinucci

 

dal 9 dicembre 2015  al  17 gennaio 2016                                                         PROSA

La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello – Fondazione TPE – RezzaMastrella

NUOVO SPETTACOLO

 

di Flavia Mastrella e Antonio Rezza

con Antonio Rezza, Ivan Bellavista e tre performer

(mai) scritto da Antonio Rezza

habitat di Flavia Mastrella

assistente alla creazione Massimo Camilli

disegno luci Mattia Vigo

organizzazione generale Stefania Saltarelli

macchinista Andrea Zanarini

dal 10 al 20 dicembre 2015 Sala Studio                                                             PROSA

Associazione Teatrale Pistoiese

MALEDETTO NEI SECOLI DEI SECOLI L’AMORE

 

dal racconto di Carlo D’Amicis

con Valentina Sperlì

regia Renata Palminiello

scena Tobia Ercolino

luci Emiliano Pona

suono Andrea Giuseppini

dal 22 al 31 gennaio 2016                                                                                  PROSA

Teatro Franco Parenti / Sonia Bergamasco

IL BALLO

 

racconto di scena ideato e interpretato da Sonia Bergamasco

liberamente ispirato a Il ballo di Irène Némirovsky

 

Sonia Bergamasco, Premio Eleonora Duse 2014

dal 4 al 7 febbraio 2016                                                                                      PROSA

Fortebraccio Teatro

UBU ROI

 

di Alfred Jarry

adattamento e regia di Roberto Latini

con Roberto Latini

e con

Savino Paparella, Padre Ubu

Ciro Masella, Madre Ubu

Sebastian Barbalan, Regina Rosmunda/ Zar Alessio

Marco Jackson Vergani, Capitano Bordure/ Orso

Lorenzo Berti, Re Venceslao/ Spettro/ Nobili

Guido Feruglio, Principe Bugrelao

Fabio Bellitti, Palotini/ Orsa/ Messaggero

dal 10 al 14 febbraio 2016                                                                                  DANZA

Balletto di Roma

FUTURA

 

coreografia Milena Zullo

da un’idea di Giampiero Solari

colonna sonora realizzata da Roberto Costa sulle canzoni di Lucio Dalla

scene e costumi Giuseppina Maurizi

light designer Emanuele De Maria

dal 16 al 28 febbraio 2016                                                                                  PROSA

Teatro Metastasio Stabile della Toscana/Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

con la collaborazione di Spoleto58 Festival dei 2Mondi

PORCILE

 

di Pier Paolo Pasolini

regia Valerio Binasco

scene Lorenzo Banci
costumi Sandra Cardini

musiche Arturo Annecchino

luci Roberto Innocenti

 

personaggi e interpreti:

Padre Mauro Malinverno

Madre Valentina Banci

Julian Francesco Borchi

Ida Elisa Cecilia Langone

Hans-Guenther Franco Ravera

Herdhitze Fulvio Cauteruccio

Maracchione Fabio Mascagni

Servitore di casa Pietro d’Elia

dal 2 al 13 marzo 2016                                                                                       PROSA

La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello

DIONYSUS

Il dio nato due volte

 

progetto e regia di Daniele Salvo dalle Baccanti di Euripide

con Manuela Kustermann, Melania Giglio, Daniele Salvo

musiche Marco Podda

luci Valerio Geroldi

dal 15 al 26 marzo 2016                                                                                     PROSA

Il Teatro del Carretto

LE MILLE E UNA NOTTE

 

drammaturgia e regia Maria Grazia Cipriani

scene e costumi Graziano Gregori

dal 29 marzo al 3 aprile 2016                                                                             PROSA

La Fabbrica dell’Attore  Teatro Vascello – Andrea Schiavo

YERMA

 

di Federico Garcia Lorca

traduzione e adattamento Roberto Scarpetti

regia Gianluca Merolli

con Elena Arvigo, Giandomenico Cupaiuolo e Giulia Maulucci

e la partecipazione di Maurizio Rippa

scene e costumi Alessandro Di Cola

musiche originali Luca Longobardi

5 – 6 aprile 2016                                                                                                  DANZA

 

DANCING PARTNERS

An international project for practice interchange and international profiling

compagnie in rete: Thomas Noone Dance (Spagna), Norrdans (Svezia),

Company Chameleon (Inghilterra), Spellbound (Italia)

dal 7 al 17 aprile 2016                                                                                        PROSA

Teatro Franco Parenti

GLI INNAMORATI

 

di Carlo Goldoni

regia Andrèe Ruth Shammah

con Marina Rocco, Matteo De Blasio, Roberto Laureri, Elena Lietti,

Alberto Mancioppi, Silvia Giulia Mendola, Umberto Petranca, Andrea Soffiantini

scene e costumi Gian Maurizio Fercioni

luci Gigi Saccomandi

musiche Michele Tadini

dal 21 aprile al 1° maggio 2016                                                                          PROSA

La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello

PILADE

 

di Pier Paolo Pasolini

regia Daniele Salvo

con Ivan Alovisio, Sara Aprile, Claudia Benassi, Ruggero Cecchi, Simone Ciampi, Michele Costabile, Elio D’Alessandro, Marcella Favilla, Melania Fiore, Selene Gandini, Melania Giglio, Paola Giglio, Alessandro Gorgoni, Piero Grant, Marco Imparato, Francesca Mària, Sara Pallini, Silvia Pietta, Alessandra Salamida

musiche Marco Podda

actor coach Melania Giglio

costumi Nika Campisi, Claudia Montanari

assistenti alla regia Ruggero Cecchi, Alessandro Gorgoni

si ringrazia Fabiana di Marco per la cortese collaborazione

 

dal 5  al 15 maggio 2016                                                                                    PROSA

Teatro Franco Parenti/Jacovacci e Busacca

PEPERONI DIFFICILI

la verità chiede di essere conosciuta

testo e regia di Rosario Lisma

con Anna Della Rosa, Ugo Giacomazzi, Rosario Lisma, Andrea Narsi

scene e costumi Eleonora Rossi

luci Paola Tintinelli e Luigi Biondi

musiche Gipo Gurrado

dal 18 al 22 maggio 2016                                                                                   PROSA

Fortebraccio Teatro

METAMORFOSI

 

da Ovidio

adattamento e regia di Roberto Latini

musiche e suoni Gianluca Misiti

luci e direzione tecnica Max Mugnai

in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi, Festival Orizzonti, Fondazione Orizzonti d’Arte

 

VASCELLO IN MUSICA

19 ottobre 2015

 

Ass. Cult. Marco Taschler

LANDSCAPES

Un viaggio attraverso i suoni e i colori del mondo

Uno spettacolo musicale di Vincenzo De Filippo, Cesare del Prato e Sergio Cuvato

coro gospel Taschler Voices

ensemble vocale Alcanto Marmediterra 6th

voce e flicorno Vincenzo De Filippo

bajan Pasquale Lancuba

clarinetti Luca Cipriano

chitarre Andrea Filippucci

pianoforte Alessandro Forlini

contrabbasso Paride Furzi

batteria Emanuele Zappia

luci Pasquale Citera

suono Clive Simpson

immagini e grafica Sergio Cuvato

produzione esecutiva Cesare del Prato

direzione e composizione Vincenzo De Filippo

 

 

17 novembre 2015

PAOLO VIVALDI e i SOLISTI DELL’AUGUSTEO

14 dicembre 2015

Ass. Cult. Marco Taschler

A CHRISTMAS GOSPEL CARROL

Liberamente tratto dal racconto “ Canto di Natale” di Charles Dickens

Per voce recitante e coro gospel

Adattamento del testo, musiche originali e arrangiamenti di Federico Benetti

con Charlie Cannon

28 dicembre 2015

Compagnia Diritto & Rovescio

IL SEGRETO DI CHET BAKER

 

di Roberto Cotroneo

voce recitante Massimo Popolizio

musiche eseguite dal vivo da Roberto Cotroneo

cura registica Teresa Pedroni

 

11 gennaio 2016

Ass. LSD  e Controchiave

COSE 8

ROOTS MAGIC & FRIENDS

 

clarinetti Alberto Popolla

sax alto Errico De Fabritiis

contrabbasso Gianfranco Tedeschi

batteria Fabrizio Spera

Ospiti

voce, chitarra Mike Cooper

trombone Tony Cattano

pianoforte, fisarmonica Luca Venitucci

2 febbraio 2016

La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello

GUCCIO !

Uno spettacolo-concerto sull’Opera musicale di Francesco Guccini

 

da un’idea di Giuseppe Gandini e Roberto Manuzzi

con Valentina Bruscoli, Giuseppe Gandini

musica dal vivo Germano Bonaveri, Antonello D’Urso, Roberto Manuzzi

drammaturgia e regia Giuseppe Gandini

con le canzoni di Francesco Guccini

21 marzo 2016

Ass. LSD  e Controchiave

COSE 8

ORCHESTRA DEL 41° PARALLELO

E’ un organico tutto al femminile, nato da un progetto della Provincia di Roma nel 2009, che propone un viaggio musicale ideale attraverso diverse tradizioni popolari del mondo. Le musiche sono arrangiate dal direttore Stefano Scatozza, e da alcune musiciste dell’orchestra. Il repertorio attuale prende spunto dalle tradizioni musicali di alcuni Paesi situati sul 41° parallelo tra cui: Italia Centro-Meridionale, Turchia, Stati Uniti, Grecia, Albania, Armenia, Bulgaria, Macedonia, Portogallo, Spagna. Da circa un anno con l’orchestra collabora la coreografa specialista di danze etniche Paola Stella. “L’Orchestra del 41 parallelo” è anche il titolo di un film documentario di Camilla Tomsich dedicato all’esperienza formativa e ai percorsi individuali delle singole musiciste di questo particolare organico.

L’Orchestra ha all’attivo numerose collaborazioni e concerti con ospiti di eccezione: Rita Marcotulli, Lucilla Galeazzi, Giovanna Marini, Nada, Andrea Satta e i Tetes de Bois, Raffaella Misiti, Javier Girotto.

18 aprile 2015

Ass. Cult. Marco Taschler

ORCHESTRA GIOVANILE DI ROMA

direttore Andrea Cerasa

9 maggio 2016

Ass. Cult. Marco Taschler

LANDSCAPES RELOADED

Un viaggio attraverso i suoni e i colori del mondo

Uno spettacolo musicale di Vincenzo De Filippo, Cesare del Prato e Sergio Cuvato

IL VASCELLO DEI PICCOLI

 

dal 10 al 18 ottobre 2015 

OmenNomen

LA SPADA NELLA ROCCIA la storia di Re Artù

adattamento e regia di Danilo Zuliani

 

 

14-15 novembre 2015  

 

LE STAGIONI DI MICHELINO SENZASONNO

liberamente ispirato alla novella Marcovaldo di Italo Calvino

di Concetta Galluso

 

 

dal 5 al 13 dicembre 2015 

BUBBLES

uno spettacolo di bolle di sapone

di Marco Zoppi

 

dal 19 dicembre  2015 al 6 gennaio 2016 

La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello

LA GABBIANELLA E IL GATTO

di Luis Sepùlveda

regia  Maurizio Lombardi

 

dal 9 al 17 gennaio 2016 

 

Bustric e il Magico PICCOLO PRINCIPE

uno spettacolo di Bustric

dal 30 gennaio  al 6 marzo 2016 

La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello

CENERENTOLA

regia  Maurizio Lombardi

dal 12 marzo al 3 aprile 2016 

La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello

LA BELLA E LA BESTIA

regia  Maurizio Lombardi

 

INFORMAZIONI E BOTTEGHINO

 

 

STAGIONE DI TEATRO E DANZA

Orari:

tutti i giorni ore 21.00   domenica ore 18.00

Biglietteria:

Intero Prosa € 20,00

Ridotto Prosa over 65  € 15,00

Ridotto Prosa studenti € 12,00

Posto unico Danza € 15,00

Posto unico Sala Studio € 10,00

Servizio di prenotazione € 1,00 a biglietto

Abbonamento libero a 10 spettacoli a scelta € 100,00

esclusi i Festival

 

 

 

VASCELLO IN MUSICA

Orari:

ore 21.00

Biglietteria:

Intero € 15,00

Ridotto over 65 e studenti € 12,00

Servizio di prenotazione € 1,00 a biglietto

IL VASCELLO DEI PICCOLI

Orari:

sabato ore 17.00   domenica ore 15.00

 

Biglietteria:

Intero adulti € 10,00

Ridotto bambini € 8,00

Servizio di prenotazione € 1,00 a biglietto

TEATRO VASCELLO

via Giacinto Carini, 78 – 00152 Roma

Tel. 06.5881021/06.5898031

http://www.teatrovascello.it

promozione@teatrovascello.it

 

I FESTIVAL AL TEATRO VASCELLO

una collaborazione attiva per il territorio

18 settembre – 6 ottobre 2015

LE VIE DEI FESTIVAL

Direzione artistica Natalia Di Iorio

Settembre – dicembre 2015

ROMAEUROPA FESTIVAL

Direzione artistica Fabrizio Grifasi

30 settembre – 4 ottobre 2015

RADHOUANE EL MEDDEB MATIAS PILET  ALEXANDRE FOURNIER

Nos limites

22 ottobre – 25 ottobre 2015

ADRIEN M / CLAIRE B

Le mouvement de l’air

10 – 15 novembre 2015

ASCANIO CELESTINI

Laika

19 –  22 novembre 2015

AURÉLIEN BORY

Questcequetudeviens?

28 – 29 novembre 2015

HOTEL PRO FORMA

Laughter in The Dark

1 – 2 dicembre 2015

MUTA IMAGO  HERMES ENSEMBLE

Hyperion di Bruno Maderna

2 – 8 novembre 2015

TEATRI DI VETRO

Direzione artistica Roberta Nicolai

Standard
Teatro

“Fak Fek Fik” al Fringe

Pubblicazione a cura della redazione del comunicato stampa

Dal progetto laboratoriale SCH.LAB

Con il sostegno di Teatroavista – Centro di formazione e produzione teatrale
Con il patrocinio di Forum Austriaco di Cultura Roma

FÄK FEK FIK
LE TRE GIOVANI
WERNER  SCHWAB

regia. Dante Antonelli
con Martina Badiluzzi, Giovanna Cammisa, Arianna Pozzoli
drammaturgia. Dante Antonelli, Martina Badiluzzi, Giovanna Cammisa, Arianna Pozzoli

ambiente scenico. Francesco Tasselli

ambiente sonoro. Samovar

costumi. Nina Ferrarese

gestione progetto. Annamaria Pompili

organizzazione. Giorgia Buttarazzi

ufficio stampa. Marta Scandorza
foto. Silvia Garzia, Gabriele Savanelli
video. Francesco Tasselli

progetto grafico. Serena Schinaia

FRINGE FESTIVAL ROMA – PARCO ADRIANO, GIARDINI DI CASTEL SANT’ANGELO

Domenica 14 giugno ore 22:00

Lunedì 15 giugno ore 23:30

Mercoledì 17 giugno ore 20:30
Tre giovani attrici affrontano il paesaggio dei riferimenti della produzione del drammaturgo austriaco Werner Schwab con l’obiettivo di realizzare una scrittura originale, che inizia dove lo spettacolo Le Presidentesse finisce, portando sulla scena quello che Schwab stesso non ha mai scritto. Lo ha consegnato come una visione ai posteri, alle future generazioni di giovani dissidenti: una cucina vuota, uno schermo che diventa sempre più grande, desideri d’amore sempre più contorti e incerti, emarginazioni sempre più silenziose, periferie di un mondo globalizzato al centro di un’indagine acuta e ironica, appassionata ma spietata.
Sul palcoscenico, tre donne giovani e belle interpretano Le Presidentesse con esasperata, cinica e urlata cattiveria. Così Werner Schwab chiude il suo testo: le tre pensionate, intrappolate in una cucina, sono ora libere di accomodarsi, come anonime spettatrici, in una fila di platea. Le tre giovani le hanno sostituite e ricominciano il lavoro da capo ma con lo spirito della loro età, con la follia urlata della loro giovinezza emarginata, arrabbiata. Impossibile per Erna, Grete e Maria sostenere un simile affronto, si alzano e cercano in ogni modo di abbandonare la sala. Escono tutte e tre. Sul palcoscenico la rappresentazione prosegue ancora per un certo tempo.

L’Europa è un deserto senza scena, la parola è quella di una lingua ufficiale che non parla nessuno. Rimangono le minoranze, le sottoculture, le comunità con i loro messaggi interrotti dai rumori gracchianti e assordanti dei televisori, dalle immagini di un mondo che non concede ascolto, nemmeno alle voci che gridano più forte. Bandiere bruciate, bestemmie urlate, una fatica che trova sfogo solo nel non essere più niente. La tana è il mondo, il mondo una tana, per una generazione povera e avara, di denari e di passioni, costretta distesa sui materassi ad aspettare che il tempo scorra. L’unica alternativa è l’esposizione, correre il rischio di impegnarsi, raccontare se stessi.

Lo SCH.lab è un progetto pedagogico e di ricerca realizzato con il sostegno di Duncan 3.0 da Dante Antonelli e Daniele Sterpetti sui Drammi Fecali di Werner Schwab. Il processo creativo, messo in moto durante le fasi del laboratorio e la residenza alla Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli, attraverso un percorso di realizzazione di diverse performance individuali e collettive in forma di materiali per la scena, ha portato il gruppo di lavoro a individuare nel finale de Le Presidentesse lo spiraglio per la creazione di un lavoro originale.
FÄK FEK FIK – le tre giovani – è un lavoro autorale e interpretativo  che nasce dalla drammaturgia di Werner Schwab, così necessaria per i nostri tempi e nei nostri luoghi pubblici, e che vuole essere anche un omaggio a questo autore così radicale, alle sue riflessioni, al suo immaginario, alle sue provocatorie posizioni.

Siamo già andati in scena al Salauno Teatro dal 9 all’11 gennaio 2015.

Ecco cosa la stampa dice di noi:

Le tre interpreti, che sono Marta Badiluzzi, Giovanna Cammisa e Arianna Pozzoli, anche artefici di una drammaturgia collettiva mediata e curata da Dante Antonelli, ricominciano da capo, reinventando un rapporto col dramma di Schwab Le presidentesse, dramma che era consono a tre donne anziane e progressivamente blasfeme, e adesso incarnano tre furie, tre prototipi di ragazze folli e urlanti. – Rodolfo Di Giammarco, la Repubblica

Il lavoro di oggi mette in gioco, al posto della terna di vecchie, tre giovani con la follia generazionale urlata, emarginata e arrabbiata. E la sottocultura di creature femminili giunte al capolinea riparte in maniera bruciante, irrefrenabileRodolfo Di Giammarco, Trovaroma di Repubblica

E allora l’Europa raccontata dalle tre giovani è un deserto senza scena, dove restano le minoranze, le sottoculture, le comunità con i loro messaggi interrotti dai rumori gracchianti e assordanti dei televisori, dalle immagini di un mondo che non concede ascolto, nemmeno alle voci che gridano più forte. – Stefano Petrella, la Repubblica.it

Un ordigno che deflagra come fa la primavera, queste tre giovani donne: Marta Badiluzzi, una Maria che infila le braccia nei bagni intasati, una voce che non presenta stonature nemmeno tra la rabbia e l’affanno. Arianna Pozzoli esile e ossuta, balla e affascina grazie ad una sensualità nascosta, s’innamora perdutamente di Bergoglio, Wojtyla, uomini con i cognomi strani. Giovanna Cammisa dog sitter conturbante e dagli occhi grandi, a completa disposizione delle diverse personalità che incarna. Sono arrabbiate e testarde, pop star in rapido declino che ci lasciano sulle note di una preghiera remixata. – Erika Favaro, la Repubblica.it

Come tre lame uscite in un suono, le tre giovani, rivivono la flessione esistenziale dell’autore. In loro prende vita ciò che la sta perdendo, la gravidanza è in assonanza con la grave-danza del loro movimento intrecciato in quel contesto sintetico: quante cose si possono nascondere nel corpo? Di quante ci si può disfare?… Dante Antonelli, grazie anche all’ottimo rimando delle tre energiche attrici Marta Badiluzzi, Giovanna Cammisa e la disinvolta Arianna Pozzoli, già segnalatosi con la sua visione de La cocciutaggine di Rafael Spregelburd, compone uno spettacolo spoglio di scenografia ma carico di intensità, vocato all’interpretazione e rispettoso di ogni lascito dell’opera, fin quasi a esagerare nella “fedeltà del tradimento” compiuto incastonando le due volontà, dell’autore e del regista. Egli compie così un’operazione di misura contemporanea, usa la visione di un testo per tracciare le linee del proprio mondo, distende nel suono prodotto dalle parole di Schwab le proprie, non meno violente, verso il tempo presente. – Simone Nebbia, Teatro e Critica

Uno spettacolo che celebra in maniera energica e mai banale, la frenesia intellettuale di Werner Schwab, autore, compositore e vittima della sua arte. In FAK FEK FIK il ruolo dell’attore, come semplice contenitore di messaggi, è svuotato in favore di una assoluta dedizione al pensiero che anima questo lavoro. Non una semplice interpretazione, ma piuttosto un intimo collegamento con il lucido, violento, necessario messaggio. – Andrea Gimbo, LSD Magazine

Tre giovani interpreti di grande valore che ci auguriamo di poter presto rivedere sulla scena. Ma grande merito va anche e soprattutto all’ideatore di questo ingegnoso spettacolo, Dante Antonelli, che ne ha curato la messa in scena e la drammaturgia con le attrici stesse,  dando ad esso una configurazione espressiva nuova ma comprensibile, “affratellandosi” nel vero senso della parola con Werner Schwab in questa sofferta protesta verso i tempi attuali. – Giuseppina Pincardini, Teatrocult

Il mondo diviene trappola di una generazione esanime – priva di denari e passioni – spettatrice inconsapevole del “tempo” (sempre uguale e se stesso) che scorre implacabilmente. Marta Badiluzzi, Arianna Pozzoli e Giovanna Cammisa ne interpretano la vacuità con una prova espressionista evocatrice del sogno, “illusione” sempiterna cui consegnamo le nostre aspirazioni esistenziali. – Gianfranco Quadrini, Scena Critica

Nella totale assenza di elementi scenografici – all’infuori di tre sedie- vi è solo l’attore. Il suo personaggio è messo a nudo in una realtà fuori dallo spazio, quella della mente; si costruisce pian piano nell’oralità pura del parlato, dalla quale lo spettatore non può fuggire, fino a ritrovarsi avvolto. La parola cattura e tramuta la nostra interiorità nello scenario delle vicende, costringendo i nostri pensieri a scontrarsi dolorosamente con una realtà cruda e violenta. Siamo inermi di fronte ai corpi nudi, psicologicamente permeati da un universo sotterraneo, perturbante. Si è persi nel seguire gli ipnotici movimenti delle attrici, personalità eteree della memoria, la cui presenza scenica si rivela perfetta e di grande abilità: alienante, coordinata, precisa.- Gabriele Di Donafrancesco, Tribuna Italia

L’omaggio all’autore austriaco è reso con forza espressiva e coraggio dalle tre attrici (Marta Badiluzzi, Giovanna Cammisa, Arianna Pozzoli) che nel loro dissacrante mettere in ridicolo qualunque spinta a reagire, interpretano il crudo immaginario di Schwab e “le sue provocatorie posizioni”, “portando sulla scena quello che Schwab stesso non ha mai scritto”. Di grande effetto anche il contemporaneo ambiente sonoro firmato Samovar, che avvolge e trascina il racconto frammentato, scalfito di rabbia e di ridicolo, di questi tre corpi in perenne disequilibrio sulla scena e nella vita. – Michele Galasso, Voce d’Italia

Commovente grazie all’intensità della recitazione, lo spettacolo si muove come critica non solo alla società attuale ma anche a quella che verrà creata con queste basi. Rappresentazione indimenticabile grazie alla performance delle tre attrici protagoniste che, con i loro volti e le loro splendide voci, danno vita alla rabbia e alla sofferenza di chi, come loro, dovrà prendersi la responsabilità di guidare questo mondo. – Matteo Lucchi, Nouvelle Vague Magazine

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