di Gabriele Ottaviani
Ma c’erano anche situazioni più complesse, dove gli uomini di Satchmo erano costretti a fare quasi da attori. Volevi vedere il divo in compagnia della determinata diva? Perfetto, bastava mandare una comparsa. – Le migliori sono le donne ricce e coi capelli rossi –, diceva Satchmo. – Le confondi tutte. – Davvero, Satchmo?, – replicava qualcuno. – E come fai con l’altezza? Anche le rosse hanno pur sempre altezze diverse. – Esistono i tacchi. Oppure li fotografiamo seduti.
Per fare tutto questo, Satchmo spesso si serviva di Calabria, che era una specie di trasformista e ogni tanto interpretava anche le parti da donna. Guido Calabria era un giovanotto pallido, smilzo e dai capelli ovviamente rossi, che era venuto dalla Calabria (scherzi del destino!) qualche anno prima per tentare la carriera d’attore, ma gli era andata male. I motivi per cui fosse andata male non erano ben chiari. Si vociferava che fosse troppo pignolo e avesse da discutere con le battute che i registi gli affibbiavano. Altri parlavano della sua omosessualità, che gli aveva messo i bastoni fra le ruote, il che ne faceva un po’ il nostro Montgomery Clift, anche se Satchmo lo riteneva naturalmente superiore a “Monty”.
Roma, Nicola Manuppelli, Miraggi. Federico Fellini, nel millenovecentosettantadue, con Peter Gonzales, Fiona Florence, Britta Barnes, Pia De Doses, Marne Maitland, Renato Giovannoli, Elisa Mainardi, Raout Paule, Galliano Sbarra, Paola Natale, Mario Del Vago, Alfredo Adami, Stefano Mayore, John Francis Lane, Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Gore Vidal e molti altri, realizzò un’opera complessa e articolata, intima e solenne, un malinconico apologo della decadenza e del cupio dissolvi che porta il nome della città più bella e marcescente del globo, Roma. Quella che rivive esaltata nella prosa che non ha bisogno di presentazioni, perché la magnificenza di Nicola Manuppelli in quanto scrittore è nota ed evidente anche a partire dalle sue sempre precise e raffinatissime traduzioni, di un autore che dà impressionante prova di maturità con un libro che un’opera-mondo e che merita assai fortuna. Quella che accoglie tra le pagine di questo romanzo che fa venire nostalgia di epoche mai vissute il giovanissimo Tommaso, aspirante giornalista di belle speranze che finisce a occuparsi di pettegolezzi a Cinecittà, frequenta una ragazza inglese e… Da non perdere. Per nessuna ragione.