di Gabriele Ottaviani
LE POUVOIR NE SE PREND PAS, IL SE RAMASSE. POUR L’ANNIVERSAIRE DE L’APPEL DU 18 JUIN, NOUS RAMASSERONS DE GAULLE À LA PELLE.
Sorbonne
Il potere non si prende, si raccoglie. Per l’anniversario dell’appello del 18 giugno, raccoglieremo De Gaulle con la pala.
CE N’EST PAS L’HOMME, C’EST LE MONDE QUI EST DEVENU ANORMAL. A. ARTAUD.
Amphi Musique. Nanterre
Non è l’uomo, è il mondo che è diventato anormale. – A. Artaud
SI UNE CHOSE NE PEUT PAS ÊTRE PENSÉE EN AUTRE CHOSE ELLE DOIT ÊTRE PENSÉE EN SOI. SPINOZA.
C 20. Nanterre
Se una cosa non può essere pensata in un’altra cosa, deve essere pensata in sé. Spinoza.
JE SUIS MARXISTE TENDANCE GROUCHO.
C 20. Nanterre
Io sono marxista di tendenza groucho.
SI VOUS PENSEZ POUR LES AUTRES, LES AUTRES PENSERONT POUR VOUS.
C 24. Nanterre
Se voi pensate per gli altri, gli altri penseranno per voi.
Le parole del maggio – Le scritte sui muri nel Sessantotto parigino, Mimesis. Traduzione a cura di Erika Bussetti e Roberto Revello. Se aprile è il più crudele dei mesi perché genera lillà da terra morta, almeno stando a quello che dice il sommo poeta con i suoi versi d’eccelso splendore, maggio è invece il tempo in cui ogni rosa da boccio si fa corolla gloriosa e d’ineffabile ed effimera bellezza, che manifesta al mondo lo scintillio della meraviglia, fatale e illusoria. Come gli ideali dell’uguaglianza, della rivoluzione, della necessità del cambiamento per una società più giusta, meta che ha ancora, sventuratamente, i contorni del miraggio. Il Sessantotto è un mito di cui ricorre il cinquantesimo anniversario, e il maggio parigino ne è l’emblema assoluto, il punto di riferimento nell’immaginario collettivo di intere generazioni: i suoi slogan hanno varcato il tempo e lo spazio, e sono qui riproposti per essere conosciuti e ricordati. Da non perdere.