Libri

“Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino”

di Gabriele Ottaviani

Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino, Davide Rigiani, Minimum fax. Strampalati, stravaganti, stralunati, irresistibili, circondati, nella loro casa unifamiliare con tanto di giardino, da innumerevoli gatti dai nomi di parti del discorso, per lo più invariabili, i Ghiringhelli sono i protagonisti italosvizzeri del mirabolante, esilarante e allegorico gioco à la Queneau, con un tocco di Rodari, un pizzico di Pennac e non solo, che Rigiani, che ha con ogni evidenza un raffinatissimo e amplissimo immaginario, ordisce con grazia sublime e tanto amore, per la letteratura e le infinite possibilità delle parole, stravolgendo dalle fondamenta quel simbolo di ordine universale che è la confederazione dei ventisei cantoni. E così se la mamma lavora nella sede luganese della Banca d’Elvezia, il padre è un poeta avanguardista che traduce in quartine guide e manuali d’istruzioni, la figlia adolescente, come ogni essere umano che si ritrovi in mezzo alla tempesta perfetta dell’età acerba, tiene il broncio per la gran parte del tempo, il timido e silenzioso Tullio, dalla spericolata fantasia che mal si adatta a un quotidiano bigio, tanto che infatti a scuola va così così, tenta di passare inosservato, un po’, cambiando quel che dev’essere cambiato, come succede a ogni bambino bullizzato, che spera sempre nel superpotere dell’invisibilità. Quando però trova un eolao, uno straordinario bruco mutante, la sua missione si fa assai ardua, e… Incantevole e pieno di genio.

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