Libri

“La notte delle farfalle”

di Gabriele Ottaviani

Non si trattava di fantasticherie isolate: più o meno in quel periodo avevo corteggiato e girato attorno a un altro oggetto ancora, questo legato alla casa dove ero stata con mia madre.

La notte delle farfalle, Aimee Bender, Minimum fax, traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan. Ha solo otto anni quando le strappano la mamma per portarla, folle, in un ospedale psichiatrico, ma il ricordo di quell’istante decisivo è vivo, così come il dolore: rimasta sola con la babysitter prende un treno che la porta lontana da Los Angeles e dalla casa dove ha sempre vissuto, in un altrove che rievoca, anni dopo, intrecciando la memoria con altre suggestioni, allegoriche, oniriche, macabre, che la conducono al cospetto di sé stessa, per fare finalmente pace con le sue fragilità. Le piccole cose di pessimo gusto che punteggiano la nostra esistenza sono proprio quelle senza le quali più che di altri connotati di valore maggiore davvero mancherebbero i colori alla tavolozza nella nostra resipiscenza: Aimee Bender indaga la cognizione del dolore e il bisogno di salvezza con una magistrale dolcezza.

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