di Gabriele Ottaviani
All’improvviso si accorsero che…
La clavicola di San Francesco, Daniele Nadir, 21lettere. Nel terribile terremoto di Assisi di ventiquattro anni fa Sebastiano, un frate francescano, scompare: a due decenni di distanza Fabio e Giulia, procedendo sulle sue tracce, si imbattono in una reliquia segreta del santo del Cantico delle Creature, il cui messaggio di speranza e di pace e amore universale nell’accezione più policroma del termine è attuale oggi quanto non mai, il santo degli ultimi, colui che per primo e più di ogni altro ha speso la sua esistenza per sottolineare la connessione stretta, necessaria, ineludibile e imprescindibile fra l’uomo e il resto del creato. Con una prosa avvincente ed emozionante in cui l’avventura e la ricerca storica si fondono e si amalgamano in maniera mirabile Daniele Nadir ricorda al lettore l’importanza del rispetto dell’ambiente, utopia ancora irrealizzata e da cui anche la pandemia ha ultimamente contribuito a distrarre, rendendo le conseguenze della dissennata azione umana ancora più gravi, poiché appunto ogni elemento è un filo del medesimo ordito, e arrestare una valanga è pressoché impossibile se non ci si impegna con consapevolezza. Brillante, intenso, potente.
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