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“Baco”

71VmwqCbgbL._AC_UY218_ML3_di Gabriele Ottaviani

Poi invece è piovuta la bella notizia, dolce come un raggio di sole su una città bombardata. Il mio maestro delle elementari, quello che ha preteso che imparassi a segnare, perché secondo lui non ero idiota, diceva che la vita assomiglia alle montagne russe, bisogna prepararsi ai saliscendi. A ora di cena il preside ha telefonato, lui in persona. Ha risposto Logo, con la sua arietta seria ma anche sbarazzina. Lui le ha detto che dal giorno dopo, che sarebbe oggi, potevo tornare a scuola: ero riammesso. Smetti di fare la faccia da deficiente, m’ha detto la Logo segnando, questa volta sorridendo anche con gli occhi di topazio. Pure lei sul momento era rimasta basita, però s’era ripresa. Vuol dire che te lo meriti, m’ha detto, massaggiandosi le guance ruvidine di bionda. Mio padre si grattava la barbetta da gatto, e l’imperturbabilità di QI185, avvitato come sempre davanti al suo superPC, s’era fatta più rarefatta, più siderale, faceva pensare alle vastità del cosmo. Io ho fatto sì-sì con la capoccia, ma a dire la verità la cosa non mi tornava per niente. Il preside mi considera una zanzara specializzata nel mettere a dura prova il sistema nervoso del corpo insegnante. La professoressa di inglese per parte sua preferirebbe che fossi messo in un forno, come hanno fatto con gli ebrei, e che le ceneri fossero mescolate nel cemento di un cavalcavia…

Baco, Giacomo Sartori, Exòrma. Emozionante, divertente, commovente, lirica, poetica, raffinata, sorprendente, stupefacente, policroma, variegata, mai banale o retorica, ricchissima di chiavi di interpretazione e livelli di lettura, simbolica e affascinante, classica eppure originalissima, solenne e lieve, distopica e tremendamente reale, sublimata e concreta, la prova narrativa di Sartori, linguisticamente spregiudicata, coraggiosa e bellissima, è la storia di un ragazzo che non sente e che dunque si esprime con i segni, che ha un nonno ruvidamente anarchico e irresistibile, un fratello geniale dal quoziente intellettivo monumentale, un padre rinchiuso in una sorta di aut(omat)ismo, concentrato solo sul lavoro, una madre prigioniera di un male oscuro e devastante, mentre il mondo letteralmente cade a pezzi, e un amico, Baco, come quelli che si nutrono di foglie di gelso e filano la seta chiusi nel proprio bozzolo, come quelli che fanno impazzire i sistemi informatici, a cui abbiamo appaltato la nostra umanità in cambio di una dose di egoismo e di consumi: da non perdere.

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