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“Perifrasi del concetto di fame”

71QPC8g4dCL._AC_UL436_.jpgdi Gabriele Ottaviani

La salute mia è abbastanza buona, il corpo solo patisce un po’ di quel non so che di pizzico che sopravviene all’avvicinarsi del mezzogiorno.

Perifrasi del concetto di fame – La lingua segreta dei prigionieri italiani nella Grande guerra, Leo Spitzer, Il saggiatore. Edizione italiana a cura di Claudia Caffi. Traduzione di Silvia Albesano. La fame e la guerra sono orrori che spesso l’un con l’altro si sommano, gettando nell’indicibile abisso dello sgomento e della privazione chi si trova a provarle. La fame arriva a corrompere la morale, a far vacillare l’etica e il rispetto di sé e del prossimo, disvela la ferinità d’ognuno, mutandone i connotati, al di là delle scavate gote o delle orbite infossate: in questa opera monumentale si indaga il sentimento dell’abiezione in tutte le sue sfaccettature: da non perdere.

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