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“Presunzione”

61KTVm9pasL._AC_UL436_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Voglio solo avere a che fare con meno gente possibile e tu sei un buon deterrente.

Presunzione, Luca Mercadante, Minimum fax, menzione speciale della giuria alla XXX edizione del premio Calvino. Bruno è di Villa Literno, un piccolo comune che fa parte della cosiddetta pianura campana, in provincia di Caserta. Nel capoluogo in cui si staglia, mal conservata, mal tutelata, mal amministrata ma comunque magnifica, la mole vanvitelliana della più grande reggia al mondo per volume, patrimonio dell’UNESCO, praticamente da sempre e per sempre in mano ai Borbone cui Garibaldi strappò di mano il sud d’Italia per consegnarlo ai Savoia che vi esportarono la leva e l’istruzione obbligatorie, Bruno studia. Fa l’ultimo anno di liceo. Ma odia tutto ciò che lo circonda. Il borgo natio. Caserta stessa. I compagni arricchiti. Quella vita. Quelle terre. L’ossessione del padre per il fratello scomparso, che crede vittima della lupara bianca. Presume, dunque, di saperne più degli altri, si difende dal male di vivere e dalla frustrazione col cinismo e il sarcasmo, e quando il castello di carte del mondo in cui si muove si sfarina, gli pare spalancarsi dinnanzi a sé la via della salvezza. Ma… Bildungsroman classico e insieme assolutamente innovativo, si legge con impressionante e sorprendente piacevolezza, grazie anche alla variegata e trascinante fluidità: da non perdere.

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