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“Distanza ravvicinata”

71lJV+9pm3L._AC_UL436_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Mi hai messo il fuoco addosso…

Distanza ravvicinata, Annie Proulx, Minimum fax, traduzione e prefazione di Alessandra Sarchi. L’espressione testa di serie sta a indicare i migliori partecipanti a una competizione. E lei nella gara della letteratura è, eccome, tra le voci in assoluto più imperdibili. La sua prosa è talmente sublime che finanche un film sopravvalutato e imperfetto, benché in ogni modo, soprattutto, in tutta onestà, grazie al tema, alla confezione complessiva e alle prove di alcuni dei suoi interpreti, riuscito e appassionante, come Brokeback Mountain, che la tradisce anche un po’, comunque non solo non la danneggia, ma, anzi, ne esalta la lirica delicatezza, la capacità raffinatissima di ritrarre luoghi, personaggi, corpi e anime, fin nei più reconditi meandri, la potenza che non ha bisogno di verbosità per emergere, coinvolgere e indurre alla riflessione: insieme alla prolificissima e formidabile Joyce Carol Oates e a Joan Didion (Prendila così, Diglielo da parte mia, Democracy, Miami, L’anno del pensiero magico, Blue nights, Run river), Anne Tyler (Se mai verrà il mattino, L’albero delle lattine, Una vita allo sbando, Ragazza in un giardino, L’amore paziente, Una donna diversa, Il tuo posto è vuoto, La moglie dell’attore, Ristorante nostalgia, Turista per caso, lezioni di respiro, Quasi un santo, Per puro caso, Le storie degli altri, Quando eravamo grandi, Un matrimonio da dilettanti, La figlia perfetta, Una spola di filo blu), Elizabeth Strout (Resta con me, Olive Kitteridge, I ragazzi Burgess, Mi chiamo Lucy Barton, Tutto è possibile), Penelope Lively (Una spirale di cenere, Un posto perfetto), Marilynne Robinson (Le cure domestiche, Gilead, Casa, Lila), Jane Urquhart (Niagara, Cieli tempestosi, Altrove, Klara, Sanctuary Line, Le fasi notturne), Catherine Dunne (La metà di niente, L’amore o quasi, Se stasera siamo qui, Donne alla finestra) ed Edna O’Brien (Ragazze di campagna, Un cuore fanatico, Lanterna magica, Le stanze dei figli, Uno splendido isolamento, Lungo il fiume, oggetto d’amore, Tante piccole sedie rosse) è a tutti gli effetti un membro del gotha, e tra i più autorevoli. Qui l’immarcescibile Annie Proulx, come sempre tra incanto e realismo, disperazione e sognanti aneliti, rassegnazione, ferocia e fatica, indaga ancora una volta, con sensazionale brillantezza, i volti erosi dallo sciabordio del sentimento nella sua terra d’adozione. Imprescindibile.

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