di Gabriele Ottaviani
Un fascista non si nasconde né si maschera.
Un tango per il duce, Marco Ferrari, Voland. La guerra è finita. Mussolini è morto. Ammazzato. Appeso. A Piazzale Loreto. Ma anche no. Nel senso che in realtà quello è un sosia. Il vero duce scappa come un topo dalla nave che affonda. Attraversa l’oceano. Va in Argentina. Dà vita a una nuova vita. La sua. La seconda. Si stabilisce a Romagna Argentina, un romito borgo della pampa popolato di immigrati che non sanno pressoché nulla della guerra. Lo accolgono, e lui, con la sua proverbiale e roboante prosopopea, allestisce la propria personale crociata dei pezzenti. Alla riconquista della Roma perduta. E… Da non perdere: brillante, intelligente, arguto, appassionante.