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“Felici tutti i giorni”

BIGSUR21_Colwin_FeliciTuttiIGiorni_cover-1di Gabriele Ottaviani

Quel pomeriggio, dopo il lavoro, Misty e Stanley si incontrarono al parco. Lei era esausta. Lui era pieno di energia. «Lavorare mi carica a molla», le disse. «Ma non in modo isterico. Quel Guido è un tipo a posto». Misty era molto più grande di Stanley, ma insieme si abbinavano come un paio di vecchie scarpe. Non erano propriamente intimi, erano abituati l’uno all’altra. Misty disponeva così di una persona più giovane da tiranneggiare e Stanley di una donna più matura con cui parlare. Stanley aveva dei problemi sentimentali. Aveva un appartamento in subaffitto e aveva passato l’estate a cercare di convincere una certa Sybel Klinger ad andare a vivere con lui. Lei non aveva accettato ma Stanley continuava a provarci. Sybel era una ballerina di danza moderna che studiava anche da mimo. Era vegetariana e prendeva delle vitamine di una marca reperibile solo in New Jersey. Quando non era a lezione di mimo o di danza, o non stava discutendo con Stanley sull’opportunità di appendere i body nel suo armadio, Sybel si concentrava sul suo benessere mentale e spirituale. Una volta a settimana vedeva uno psichiatra convinto che ogni afflizione mentale avesse origine nella postura. Aveva raccomandato a Sybel di usare le arti marziali orientali come metodo per padroneggiare sé stessa.

Felici tutti i giorni, Laurie Colwin, SUR, traduzione di Chiara Baffa. New York è città di fascino innegabile e immenso, che è presente nell’immaginario collettivo di gran parte della popolazione mondiale grazie anche al cinema e alla letteratura. Una metropoli cosmopolita, piena di contraddizioni, elegante e squallida allo stesso tempo (basta in fondo svoltare qualche angolo), opulenta e miserrima insieme: e anche i suoi abitanti non sono privi di paure e turbe. Laurie Colwin le racconta, con genio e brillantezza, senza infingimenti, non lesinando nell’approfondimento psicologico, che padroneggia magistralmente, e nella caratterizzazione dei personaggi. È un romanzo che ha quasi quarant’anni, ma che pare scritto domani per la freschezza, la genuinità, la semplicità e la sempiterna credibilità, mai retorica o banale, sempre ironica, sagace, divertente e divertita, del tema che tratta: una commedia sentimentale che avrebbe potuto sgorgare dalla penna felice di Nora Ephron e che parla di due amici innamorati di due ragazze. E la gaudente battaglia dei sessi è il banco di prova per la realizzazione dei sogni e per l’inalienabile ricerca alla felicità, che si costruisce nel quotidiano e con reciproco rispetto. Da non perdere.

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