Giovane, ma già affermato nel suo campo: Emanuele Carosi è ormai un illustratore dal curriculum di tutto rispetto. Queste le sue risposte a noi di Convenzionali.
Che significa per te disegnare?
Disegnare è un po’ come fare un viaggio, sai con che cosa parti ma non sai con che cosa torni, un po’ come tutta l’arte del resto. Per me è stato sempre il modo più diretto per esprimermi.
Quando hai iniziato a disegnare?
Ho iniziato a disegnare da piccolissimo, poi ho approfondito la conoscenza di tecniche al liceo artistico, ma il disegno è una passione che mi accompagna da sempre nella vita di ogni giorno.
Che relazione c’è tra immagini e parole in un libro?
Possiamo metterle sullo stesso livello, non esiste immagine senza parole non esiste parola senza immagine. L’uomo ha cominciato a comunicare dando un nome alle immagini intorno a lui e con disegni sulla roccia ha iniziato a riprodurle queste immagini. È impossibile leggere un libro e non associarvi un immagine. In un libro per bambini questo rapporto diventa ancora di più fondamentale perché si tratta di stimolare la loro immaginazione ancora fresca e modellabile.
Cosa vorresti disegnare e non hai ancora rappresentato?
Mi piacerebbe illustrare per intero un disco dei Beatles e uno dei Pink Floyd, i miei due gruppi preferiti in assoluto, canzone per canzone.