di Gabriele Ottaviani
Questa storia deve finire, spettabile vicino!
Una persona sensibile, Jáchim Topol, Keller. Traduzione di Laura Angeloni. Topol, il più celebre autore ceco della sua generazione (figlio di un importante drammaturgo), firmatario a soli sedici anni della Charta 77 (la più importante iniziativa del dissenso nell’allora Cecoslovacchia, scaturita proprio da un documento del gennaio di quarantatré anni fa, definito da chi parteggiava per il regime abusivo, antistatale, antisocialista e demagogico, apparso per la prima volta su un settimanale della Germania Ovest, inizialmente sottoscritto da duecentoquarantasette persone, di varia estrazione, e redatto da personalità di spicco come per esempio quello che poi, dopo la rivoluzione di velluto del millenovecentoottantanove, diverrà il presidente del paese che in seguito si scinderà in Repubblica Ceca e Slovacchia, ossia Václav Havel), dissidente (il che gli ha impedito di frequentare l’università e a lungo lo ha costretto a numerosi lavori umili e manuali per avere di che vivere) più volte arrestato, scrittore di canzoni, poeta, romanziere pluripremiato e tradotto in inglese, tedesco, francese, polacco, svedese, ungherese e turco, oltre che, appunto, in italiano, narra in questo suo nuovo volume, con grazia sublime, prosa pregiata come la trama d’un arazzo e lessico fiorito e musicale, la storia picaresca, rocambolesca, allegorica e, cambiando quel che dev’essere cambiato, tragicamente attuale, di una famiglia di artisti che viaggia per l’Europa esibendosi in vari festival teatrali e che, a causa del sempre maggiore risentimento nei confronti degli stranieri, degli estranei, degli altri, dei diversi, decide di ritornare nella natia Cechia. Ma… Da non perdere.