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“Verso occidente l’impero dirige il suo corso”

0x300 (1).pngdi Gabriele Ottaviani

Gozzoviglieranno in mezzo alla carne…

Verso occidente l’impero dirige il suo corso, David Foster Wallace, Minimum Fax, traduzione di Martina Testa: saggista, accademico, scrittore, genio che s’è impiccato perché il cane nero, come chiamava Churchill la depressione, non gli ha lasciato scampo, ispiratore del bel film con Jason Segel e Jesse Eisenberg The end of the tour, David Foster Wallace è in assoluto una delle voci narrative più importanti degli ultimi decenni e non solo. La sua formidabile capacità di esegesi del reale, che si manifesta anche attraverso una spiccata propensione all’ironia e all’immaginazione, si esalta in questo agile volume, in cui viene messa alla berlina, tra il serio e il faceto, l’intera costruzione della nostra società inumana, materialista, mercificata e mercificante, egoista eppure ancora bisognosa di bellezza, allegoricamente incarnata da sei personaggi in cerca d’autore e di sé medesimi in viaggio verso un altrove sconosciuto e forse irraggiungibile, miraggio più che destinazione: una poetessa che scrive solo consonanti, un McDonald strafatto, un arciere dalla freccia magica, un pubblicitario che spaccia rose fritte come in una sorta di contrappasso dantesco per l’aria fritta con cui ha costruito la sua carriera e la propria reputazione… Imprescindibile.

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