di Gabriele Ottaviani
Quando Mario si addormentava, si risvegliava subito di soprassalto, vedeva la sua cameretta e lì nella notte, solo, si accorgeva di essere cresciuto: gli avevano sempre detto tutti che non si sarebbe accorto di niente, invece, nel brivido che lo prendeva alla nuca e che lo svegliava così spesso, rintracciava tutto il suo corpo che cambiava, vent’anni come un secondo, braccia e gambe che si allungano, capelli che crescono, peli sul petto, il sesso ingrossarsi. Alle tre e mezza il silenzio è totale, sente solo il battito del suo cuore. Si sforza con gli occhi nel buio finché non vede una fioca luce… la sua porta è socchiusa ed entra (se fosse un suono sarebbe un ottavino) una luce che arriva da lontano… dalla stanza della mamma, ancora sveglia, la notte le è amica… tutti gli altri possono dormire.
Il candore, Giovanni Peli, Oedipus. Scrittore di racconti, romanzi e poesie, bibliotecario e musicista, Peli è con ogni evidenza uomo dal multiforme ingegno e dalla raffinata sensibilità, che gli consente di delineare senza retorica né ridondanze e con tratti precisi, puntuali, intensi, accurati, avvolgenti, mediante le numerose sfaccettature di una prosa alta ma mai ostica, ricca di livelli di lettura e chiavi d’interpretazione, profonda nell’esegesi, i vizi, le virtù, le debolezze, le fragilità, le paure e soprattutto l’innocenza, il candore nitido che sempre si annida nelle anime umane, perennemente travagliate tra dover e voler essere. Attraverso brevi capitoli che prendono le mosse dalle carte dei tarocchi che la protagonista femminile, personaggio piacevole a leggersi e a cui è facile affezionarsi, volta pagina dopo pagina, Peli mette in scena un’aggraziata e delicata commedia umana che conduce per mano il lettore nei brumosi sentieri della mutevolezza della storia e della memoria, dell’Italia del nord e non solo: da leggere.