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“Mentiras”

9788885737136_0_0_0_0di Gabriele Ottaviani

Tomás entrò in casa di pessimo umore, portando con sé dei rami secchi che gettò nel fuoco ormai spento. Poi, si sedette, brontolando: «Gli specchi non servono a nulla!». Sua moglie continuò a guardare la televisione; annotava sul retro di una busta una ricetta spiegata da un cuoco. «Perché non servono?». «Come fai ad ascoltare! Ho trovato l’uva tutta beccata». «Allora bisognerà pur fare qualcosa» replicò la donna, senza prestargli troppa attenzione. «ti va se facciamo una crema di asparagi fredda? Se me li prendi al supermercato, te la preparo in mezz’ora». «Lo sai che queste sciocchezze non mi fanno passare la fame». «Inizia a farci l’abitudine allora. Con le due cose che puoi mangiare…». Tomás gliela diede vinta. «Va bene. Vado a togliere gli specchi dalla vigna, prima che li rompano, e poi vado al supermercato». Aveva costruito il pergolato due anni prima, quando era andato in pensione, ma da allora non era riuscito a ricavarne nessun frutto…

Mentiras – Racconti dal mondo ispanico, Alessandro Polidoro editore, a cura di Marco Ottaiano. Cura redazionale di Daniela Agrillo e Maria Concetta Marzullo. Nere Basabe, Marcelo Damiani, Isabel Keats, Damián Comas, Marta Sanz, Samanta Schweblin, María Zaragoza, Luisa Castro, Jenn Díaz, Rosa Beltrán, Soledad Puértolas, Espido Freire, Cristina Fallarás, Carlos Dámaso Martínez e Mercedes de Vega, nelle efficaci traduzioni di Francesca De Cesare, Alessia Passaro, Giuseppina Granata, Chantal Caiazzo, Claudia Di Perna, Giuliana Panico, Alessandra Ferrara, Rosa Altavilla, Veronica Bova, Marcella Trotta, Daniela Agrillo, Federica Felice, Sabrina De Simone, Angela Palmese e Giuseppina Notaro. Se Amapolas, il primo titolo della collana di narrativa I Selvaggi, metteva insieme le più interessanti voci del panorama della cultura ispanica in merito al tema dell’omosessualità, Mentiras pone, muovendosi nello stesso caleidoscopico orizzonte, come fulcro della narrazione un altro argomento di indubbia rilevanza a vario titolo nella quotidianità di ognuno e nella sua molteplicità di declinazioni: il tradimento. Si tradisce perché non si ama. Si tradisce perché si ama troppo. Si tradisce per paura d’amare. Si tradisce perché non ci si sente sicuri. Si tradisce per inadeguatezza. Si tradisce perché l’amore è una cosa, il sesso un’altra, e il sesso senza amore viene tecnicamente meglio, perché non c’è l’emozione. Si tradisce perché non ci si sente amati. Si tradisce per godimento. Si tradisce per mille motivi. E sono tutti, e anche di più, in questa antologia imprescindibile.

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