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“Risalendo il Santa Cruz”

Francisco-perito-moreno-risalendo-il-santa-cruzdi Gabriele Ottaviani

9 febbraio. Stanotte i puma hanno messo in agitazione i cavalli, il che ci ha impedito di dormire; uno di loro ha avuto persino il coraggio di entrare nell’accampamento, gettando Patricio nel panico e portando via uno struzzo che Isidoro aveva preso ieri con le boleadoras.

È stato il più importante esploratore argentino del diciannovesimo secolo, tanto che persino nel suo nome si sottolinea la significatività della sua esperienza, di cui ha fatto dono alla collettività: i reperti da lui raccolti nelle spedizioni che ha compiuto in Patagonia, spinto da amore per la natura e l’avventura e da un innato desiderio di conoscenza, sono infatti alla base del nucleo principale del museo di scienze naturali de La Palata, del quale è stato il primo direttore. Francisco Moreno è passato alla storia proprio come Perito, che vuol dire, non a caso, esperto, pertanto con la stessa accezione con la quale si utilizza il medesimo lemma in certi contesti anche in italiano. Quello pubblicato da Mattioli 1885, a cura di Francesca Cosi e Alessandra Repossi, è un volume, intitolato Risalendo il Santa Cruz, che trascende le categorizzazioni tassonomiche o similari: non è infatti soltanto un diario di viaggio, bensì una testimonianza nata per la divulgazione, espressa con linguaggio chiaro e avvincente, e la condivisione di un percorso di vita e di scienza che rappresenta con invidiabile nitidezza un mondo diverso, oscuro, con cui confrontarsi per capire come essere più consapevoli del proprio ruolo sulla terra. Da leggere.

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