Cinema

“Approaching the elephant”, cinema a scuola

di Gabriele Ottaviani

Il titolo si lega a una nota citazione di Teddy di Salinger, la realizzazione manifesta da subito la parentela con la mano e la poetica di Robert Greene, già visto a Torino con “Actress”, la storia di Brandy Burre, il bianco e nero conferisce una particolare suggestione: è molto interessante “Approaching the elephant”, soprattutto perché si tratta di una riflessione sul mondo della scuola. Meglio, sul suo significato.

Quanto contano le nozioni, i programmi, la disciplina? E quanto, in particolare nei primi cicli, la libertà di espressione delle singole personalità dei ragazzi, specialmente di coloro i quali non riescono a integrarsi negli schemi della scuola tradizionale? Pedagogia e creatività, Maria Montessori e non solo, educazione al rispetto, alla democrazia, al dialogo, al dibattito, formazione di nuovi cittadini: nel mondo esistono duecentosessantuno scuole liberali, “Approaching the elephant” racconta il tentativo, made in USA, attraverso i volti intensi di docenti e discenti, di aprire e far prosperare, come una società felice, la duecentosessantaduesima.

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