Libri

“Sillabario all’incontrario”

di Gabriele Ottaviani

Sillabario all’incontrario, Ezio Sinigaglia, Terrarossa. Per dare forma al dolore servono le parole, strumento salvifico di consapevolezza, che, nella tradizione che affonda le radici in Parise, Savinio e non solo, Sinigaglia, prendendo le mosse dalle fondamenta del genere per poi veleggiare altrove, declina procedendo in risalita, dalla fine dell’alfabeto all’inizio, andando oltre le categorie tassonomiche del saggio e dell’autobiografia, cui pure comunque il volume per certi versi appartiene di sicuro, e dando forma alla cognizione delle umane sorti, individuali e per questo dunque anche evidentemente collettive, perché chiunque abbia empatia sa riconoscersi nella disamina del turbamento, concedendo al lettore di penetrare nel labirinto dell’infanzia, delle colpe, dei ricordi, dei rimorsi, dei rimpianti, popolato di viventi e in relazione con l’ambiente in cui ciascuno, immerso, ha l’attesa di trovare il suo posto. Emozionante.

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