di Gabriele Ottaviani
Giorgio Ghiotti è autore giovanissimo, ma dalla cifra stilistica matura, raffinata e inconfondibile, figlia di una lunga e sincera dedizione alla scrittura: allievo dei più grandi maestri della tradizione, saputa rinnovare nel tempo, letteraria italiana, è abile nel rielaborarla con la sua originale sensibilità, che ne fa anche un attivista e animatore culturale. La sua prosa è sempre lirica, e valicando il mero confine tassonomico del genere fa del suo ultimo volume per FVE Editori, Le cattività domestiche, delicato ed emozionante sin dalla dedica, dall’immagine di copertina e dal riuscitissimo titolo, uno struggente atto d’amore per la forza salvifica della parola che dà forma all’informe e corpo a ciò che, nel sentire, spesso si perde e trascolora, salvandolo dall’oblio con la tenacia della testimonianza. In questa commedia umana, mosaico di episodi e situazioni, Ghiotti pone continui interrogativi al lettore, inducendoli a non disperdere quell’occasionale patrimonio di bellezza che punteggia di grazia il quotidiano e che anche nelle asprezze più ardue a sormontarsi può dare pace e libertà, d’amare, in primo luogo. Un regalo da non farsi assolutamente sfuggire.
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