Libri

“Scrivere per salvare una vita”

di Gabriele Ottaviani

Scrivere per salvare una vita – La storia di Louis Till, John Edgar Wideman, Minimum fax, traduzione di Dora Di Marco. Sembra di precipitarci, nel buio e nella siepe: sessantasette anni fa il quattordicenne Emmett Till lasciava la sua casa di Chicago per andare a far visita ai parenti in Mississippi. Sarebbe tornato a casa alcune settimane dopo, ma non sulle sue gambe, bensì con gli arti irrigiditi dalla morte, cadavere emblematicamente scempiato perché, così avrebbero sostenuto i suoi carnefici, aveva, pensate la sua colpa!, fischiato a una donna bianca. La madre di Emmett, Mamie, decise di lasciare la bara spalancata – si ha da temere i vivi, non i morti… – perché tutto il mondo vedesse che cosa era stato fatto a suo figlio, e la vicenda – come pure il processo che ne seguì – trovò spazio su tutti i giornali, a livello nazionale, facendo di Emmett Till e della sua morte un’icona della stagione dei diritti civili. Se la storia di Emmett è ben nota, c’è però un lato oscuro nel passato della sua famiglia, che viene menzionato solo di rado. Dieci anni prima, infatti, il padre di Emmett, Louis Till, era stato condannato a morte da una corte marziale per stupro e omicidio, e infine impiccato. Memoir, ricerca storica, strazio ed emozione: splendido, devastante, necessario.

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