Libri

“Tomás Nevinson”

di Gabriele Ottaviani

Tomás Nevinson, Javier Marías, Einaudi, traduzione di Maria Nicola. Due uomini, uno nella finzione e uno nella realtà, ebbero la possibilità di uccidere Hitler prima che questi scatenasse la seconda guerra mondiale. Non hanno saputo, voluto, potuto farlo: ma se avessero commesso questo crimine avrebbero forse salvato il mondo dall’abiezione. Quella pallottola sarebbe stata veicolo di morte ma dunque di sopravvivenza: quand’è che allora l’illecito si fa lecito? Davvero in fondo uccidere non è un gesto così estremo se si ha piena nozione di chi si sta uccidendo?Tomás Nevinson, marito di Berta Isla, nell’anno del Signore millenovecentonovantasette cede alla tentazione di tornare nei servizi segreti dopo esserne uscito: gli viene proposto di andare in una città del nord-ovest della Spagna per identificare una persona che dieci anni prima aveva preso parte ad alcuni attentati dell’Ira e dell’Eta. L’incarico reca la firma del suo ambiguo ex capo Bertram Tupra, che già in precedenza, grazie a un inganno, aveva condizionato la sua vita. E… Dov’è il limite? Quale macchia accompagna la volontà di evitare il male peggiore? Qual è quel male? Cosa accade a un uomo al quale è già successo di tutto e al quale, apparentemente, non può succedere più nulla quando, continuando la vita, continua a essere protagonista di eventi, reali o immaginari? Formidabile, come sempre Marías.

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