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“Bella era bella, morta era morta”

NN_cover_Mogliassob_we-500x600di Gabriele Ottaviani

Ma sua madre l’aveva avvisata: non si sceglie un uomo per amore; non puntare sull’amore, mai, perché l’amore, prima o poi, finisce e niente è più finito di un amore finito.

C’è un cadavere lungo il fiume, e l’egoismo di chi se ne accorge e fa finta di niente. Ma poi ci ripensa, stretto nella morsa che ha per estremi il senso di colpa e la meschinità del proprio interesse particolare a non avere rogne, specie se di prima mattina, hai marinato la scuola o il tuo bassotto non ti obbedisce, anche se sei una direttrice vendite di Hermès. Bella era bella, morta era morta, la donna di cui parla Rosa Mogliasso per NNE che scrive un libro divertente, allegro, ironico, fluido, brillante, geniale (ovviamente non sono ammessi spoiler, ma il finale è semplicemente formidabile), che si divora velocemente come più non si può e ha lo stesso effetto di una ventata d’aria fresca quando si è immersi nella limacciosa brodaglia della canicola. Da leggere.

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