di Gabriele Ottaviani
Gli agenti federali non piangono mai.
Tutti i racconti, Kurt Vonnegut, Bompiani. A cura di Jerome Klinkowitz e Dan Wakefield. Prefazione di Dave Eggers. Traduzione di Vincenzo Mantovani. Scrittore, accademico, nume tutelare e autorevolissimo rappresentante del genere della fantascienza, veicolo per numerosissimi contenuti (la letteratura, così come il cinema, parla sempre del resto della vita e della sua epoca ai propri contemporanei – e auspicabilmente, se riesce a sopravvivere all’oblio, ai posteri – anche, se non soprattutto, quando dà vita a universi altri) un po’ come l’elegia nel mondo classico, intellettuale d’immenso spessore, indagatore dell’animo umano in tutte le sue caleidoscopiche e sfaccettate contraddizioni, umanista satirico e sardonico e principe della commedia nera, Vonnegut con la sua scomparsa ha lasciato un vuoto che in dodici anni ancora nessuno è riuscito a colmare. Fortunatamente però abbiamo le sue opere: questa mirabile edizione è dunque un’occasione da accalappiare al volo.