di Gabriele Ottaviani
Ultimamente, per qualche motivo, mi duole anche troppo il cuore…
Tutti i miei Natali, Maruša Krese, Besa Livio Muci editore, traduzione di Lucia Gaja Scuteri. C’è chi è impegnato in una riunione di partito. C’è chi trasloca. C’è chi si perde le decorazioni e addirittura pure gli alberi. C’è chi è in viaggio. C’è chi è in guerra. C’è chi è in ospedale. Ognuno, si sa, vive a suo modo il Natale, la festa che per antonomasia dovrebbe rappresentare la famiglia, il calore, l’accoglienza, l’accettazione, l’amore, e che invece spesso è un velo di malinconia che soffoca i cuori più fragili. Dalla bellissima terra di Slovenia giungono, per il tramite di una voce letteraria altamente lirica, quella di una poetessa, scrittrice, giornalista e psicoterapeuta scomparsa troppo presto a sessantasei anni nel duemilatredici, trenta racconti di Natale decisamente non convenzionali, indagini puntuali e lucidissime in merito al nostro quotidiano pieno di parole ma spesso vuoto di significato. Meraviglioso.