di Gabriele Ottaviani
Le qualità morali, le opere d’arte e il complesso universo delle merci che gravita attorno a noi come una grande e universale esposizione di effetti fantasmagorici, dimostrano quanto la modernità sia stata incisiva e quanto gli oggetti siano stati la longa manus di un’epoca che stravolge la vita e la fa apparire, trasformando il medium della percezione, una realtà nuova con cui fare i conti. Se i nuovi oggetti tecnici sono espressione della modernità, è proprio a partire da tali oggetti che Benjamin conta di poter riuscire a domare la catastrofe. Il cinema, ad esempio, “serve a esercitare l’uomo in quelle appercezioni e reazioni” tipiche dell’esperienza vissuta, a condizione che “l’umanità si sarà adattata alle nuove forze produttive [che questo tipo di tecnica] ha dischiuso”. E così con la fotografi a, il grammofono, la radio e tutti quegli appari tecnici, nell’essere prolungamenti dell’apparato sensoriale e dunque organi viventi delle masse, avrebbero dovuto innervarsi nel corpo collettivo, farne parte in maniera intima alle dinamiche sociali e utilizzati come strumenti in grado di poter orientarsi nel contesto dell’epoca moderna.
I cristalli della società – Simmel, Benjamin, Gehlen, Baudrillard e l’esistenza multiforme degli oggetti, Antonio Tramontana, Meltemi, prefazione di Domenico Secondulfo. Le cose non hanno vita. Sono oggetti inanimati. Eppure definiscono incontrovertibilmente il perimetro della nostra esistenza. Incarnano ricordi. Rammentano persone. Hanno un valore materiale e uno spesso ancor più importante spirituale. Ad alcuni ci si affeziona talmente tanto che non si riesce a gettarli. E per due individui diversi la stessa cosa può essere inutile ciarpame o retaggio prezioso: la roba, del resto, per dirla con Verga, è per molti addirittura un’ossessione, un’estensione di sé e del sé. Il volume di Tramontana realizza un’amplissima, dotta e divulgativa esegesi di questo tema interessante e complesso che induce, nella nostra società reificante e consumista, a una profonda riflessione.