Libri

“Le cose intorno”

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Hanno una vita le cose? Direi proprio di sì. Una vita invisibile scorre in loro…

Le cose intorno, Camilla Salvago Raggi, Lindau. Ci sono cose che volano e cose che restano, scrive Emily Dickinson. E le cose sono la nostra definizione. Ogni vita è circondata, costeggiata, punteggiata, colorata, ingombrata di oggetti. Che, inanimati, si animano dei ricordi che rievocano. Libri, mobili, foto, dipinti: sono tracce. Segnali. Simboli. Punti di riferimento. Camilla Salvago Raggi si guarda intorno, e attorno a sé tutto le ricorda la storia, la sua e quella di chi a vario titolo ha fatto parte della sua esistenza: con la consueta prosa cristallina ed elegantissima la vedova del grande e troppo poco celebrato Marcello Venturi, scrittrice sopraffina le cui rimembranze sono scrigno preziosissimo e ricco, come una cornucopia, ci conduce per mano nel Monferrato, nel mondo, nella memoria. Da non perdere per nessuna ragione.

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Libri

“Donna di passione”

51tGOt5P0dL._AC_US218_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Sono un’adultera.

Donna di passione, Camilla Salvago Raggi, Il canneto. Camilla Salvago Raggi, che è scrittrice dalla prosa brillante, intelligente, elegante, raffinatissima, ricercata, accurata, tanto che l’intreccio, senza mai risultare arduo oppure ostico, è sempre prezioso, classico e allo stesso tempo più che contemporaneo, gradevolissimo, racconta, come già di norma le accade nei suoi romanzi, la storia al femminile di un intrigo e di un amore tormentato. Un amore vero. Una passione contrastata, testimoniata da un carteggio epistolare intensissimo. Anna Schiaffino Giustiniani è figlia di un console generale di Francia, appassionata di musica e di politica, vivace salottiera e finanche patriota. Si fa chiamare Nina. È ribelle. È colta. È passionale. È sposata. Il matrimonio è infelice. E Dio mette sulla sua strada lui. Camillo. Benso. Conte di Cavour. E… Si legge in un baleno, conquista e coinvolge.

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“Volevo morire a vent’anni”

51tP+e6Ny4L._SY346_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Amicizia soltanto, o non piuttosto, rimosso come ognuno di noi rimuove le pagine moleste della vita, vero e autentico amore?

Volevo morire a vent’anni, Camilla Salvago Raggi, Lindau. Ricorda tantissimo Lessico famigliare di Natalia Ginzburg, ma anche Da qualche parte verso la fine di Diana Athill. È un incanto vero, è un libro che si legge in un attimo, che si divora, che incuriosisce, fa ridere, fa piangere, fa emozionare, fa pensare, fa sognare, fa fantasticare, è una ventata d’aria fresca. Perché Camilla Salvago Raggi, una vera signora, una donna da cui zampilla classe purissima a ogni sillaba, ha superato – lo dice lei stessa, non sia preso per un atto inverecondo – la soglia dei novant’anni, ed è un esempio per tutti: perché dice quello che pensa, quando lo pensa, come lo pensa e perché lo pensa. Si racconta, in tutto e per tutto, è una variopintissima bandiera che garrisce all’insegna della libertà. Un memoir delizioso, scritto con una quelità letteraria di rara finezza.

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