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“Noi che salvammo il mondo da Ivan Drago”

downloaddi Gabriele Ottaviani

«Ditemi come posso fare per rimediare…»

«Va’ da loro e racconta una storia che sia convincente.»

«Mi picchieranno.»

Alzammo le spalle.

«Mi tortureranno.»

Alzammo di nuovo le spalle.

«Mi faranno a pezzi.»

«Pazienza.»

Per un attimo provai una specie di senso di colpa, mentre si avviava verso i tre teppisti. Un attimo solo, però. Dopotutto se l’era cercata.

Alla fine dell’intervallo tornò con i vestiti strappati, un taglio sulla fronte da cui colava un rigagnolo di sangue e un occhio che cambiava colore a seconda dell’angolazione.

«Com’è andata?» domandò Panino, senza dimostrare troppa perspicacia.

«Non mi hanno creduto. Hanno detto che vogliono i gettoni e che non ci perderanno di vista un secondo.»

«Oh oh» dissi. La faccenda si complicava.

«Carmelo vuole giocarseli a Pac-Man, ma gli altri hanno un piano diverso.»

«Cioè?»

«Vogliono donarli agli alieni che sbarcheranno domenica per farseli amici.»

«E tu non gli hai detto che non arriverà nessun alieno?»

«Avrei dovuto?»

«Non lo so. Ma se non riusciamo a mettere le mani su quel forziere, da lunedì non dovremo più preoccuparci né dei bulli né della scuola.»

«Non sembra una prospettiva così brutta.»

«Jabbar?»

«Sì?»

Una pernacchia stereofonica lo seppellì.

Noi che salvammo il mondo da Ivan Drago, Andrea Malabaila, Intermezzi. Millenovecentoottantasei. Torino. La cometa di Halley non è ancora divventata argomento di una canzone di Irene Grandi, fa ancora solo il suo semplice dovere. Ovvero passare sfrecciando nel cielo a intervalli ampi e sufficientemente regolari. Sotto quello stesso cielo ci sono Filippo, Jabbar e Panino. E naturalmente c’è anche una ragazza. E le BMX. Potrebbero mancare? Il mondo è spaccato a metà da un insanabile conflitto fra buoni e cattivi. USA-URSS. Rocky-Ivan Drago. Adrianaaaaaaaa contro Io ti spiezzo in due, per intenderci (sempre non siano lodati, certi doppiatori italici…). Incombe persino un attacco atomico, mentre gli infami e sempiterni bulli spadroneggiano nei corridoi della scuola e per telefonare si usano i gettoni, che valgono anche come duecento lire: per fortuna che anche questo piccolo mondo ha i suoi eroi. Un coming of age autentico, sincero, credibile, ironico, divertente, delizioso.

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