di Gabriele Ottaviani
La scrittura non aveva nulla a che fare con la padronanza tecnica di uno strumento.
Presentato al Premio Strega da Gianfranco De Bosio, regista, sceneggiatore, impresario, docente, pedagogo, partigiano, dottore in letteratura francese, veronese, classe millenovecentoventiquattro, autore del volume La più bella regia – La mia vita (Neri Pozza), Dai tuoi occhi solamente (Neri Pozza) di Francesca Diotallevi, dottoressa in scienze dei beni culturali giovane e molto attiva anche sui social, come certamente possono testimoniare i suoi oltre milleseicento follower su Instagram, autrice fra l’altro per Neri Pozza, di cui ha anche curato l’ufficio stampa, del grazioso Dentro soffia il vento, è, nel solco classico già tracciato da famose opere come Addio a Roma (Neri Pozza), Marguerite (Neri Pozza) e La corsara (Neri Pozza), tutte di Sandra Petrignani, che presenta allo Strega di quest’anno Lux (Neri Pozza), opera con cui Eleonora Marangoni ha vinto, imponendosi su altri milletrecento e più candidati inediti valutati dal comitato di lettura composto da Marco Vigevani, Francesco Durante, Stefano Malatesta, Silvio Perrella, la già citata Sandra Petrignani, Romana Petri, Laura Lepri e Giuseppe Russo, l’edizione del duemiladiciassette del premio nazionale di letteratura Neri Pozza, una interessante biografia romanzata che si sviluppa attraverso vari livelli e differenti piani, anche temporali. La figura, celeberrima ma a lungo rimasta nell’oblio, da cui in primo luogo John Maloof, nelle cui ricerche pare evidente che la Diotallevi sia approfonditamente penetrata, l’ha fatta emergere, è quella di una ragazza non con la Leica, come la Gerda Taro che nel duemiladiciotto ha fatto vincere a Helena Janeczek il più volte evocato riconoscimento ideato da Maria Bellonci, bensì con la Rolleiflex: Vivian Maier. Nata nel millenovecentoventisei nel Bronx, da padre di origini austriache e madre di origini francesi, faceva la bambinaia per vivere, e solo da pochissimo la sua icastica e sublime arte di fermare il tempo, immortalando l’umanità in tutta la sua caleidoscopica varietà, è baciata, come merita, dalla luce della conoscenza. Da leggere.