di Gabriele Ottaviani
A prescindere da cosa tu possa aver letto sui vari articoli che avranno accompagnato la pubblicazione di questo diario, devi sapere, voglio che tu sappia che non sono una persona senza cuore. Non lo sono affatto, indipendentemente da cosa dicono i giornalisti, la polizia o la scientifica. Il cinismo, l’impertinenza, il sarcasmo… sono solo meccanismi di difesa, e neanche particolarmente evoluti, a mio modesto parere. Senza contare che si vedeva lontano un chilometro. Menzogne. Oh, quanto sono esasperanti gli infiniti strati di menzogne. È come cercare di farsi una sauna coi vestiti. È meglio liberarsene, per quanto sia imbarazzante, tirare via tutto. Quando tornerò sui social, posterò degli aggiornamenti su quello a cui sto lavorando. Eviterò qualsiasi forma di snobismo. Ormai l’ho capito che il dominio pubblico non si addice alle questioni private…
La maestra bugiarda, S. E. Lynes, Newton Compton, traduzione di Sofia Buccaro. Pippa ha più di trent’anni. Non è rassegnata, e poi, si sa, finché c’è vita c’è speranza, ma certo non si può dire che inanelli successi. Il matrimonio è fallito. Il primo romanzo è stato un flop. Insegna, ma il lavoro non le dà alcuna gioia. Non ha ispirazione per scrivere ancora. Poi, un giorno, suona al suo campanello un venditore porta a porta. Lei ha ormai imboccato con tale convinzione il viatico della disperazione che gli lascia varcare la soglia di casa sua. Certo, il fatto che sia portatore sano di un magnifico paio di occhi azzurri aiuta parecchio: il problema è che non è quella la sua unica “dote”… Intrigante e convincente.