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“Good girl, bad guy”

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In casa O’Connell sono tutti vegetariani…

Good girl, bad guy – Il mondo di Billie Eilish, Massimo Longoni, Alcatraz. È il nuovo fenomeno della musica mondiale, l’abbiamo vista agli Oscar, un suo brano è il pezzo di punta della colonna sonora della nuova avventura dello 007 con licenza d’uccidere per antonomasia, è giovanissima, è un’interprete raffinata e una cultrice appassionata delle note: Billie Eilish è un universo, e questo libro, corredato da splendide immagini, la racconta con estrema dovizia di particolari sotto ogni punto di vista. Imperdibile.

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“Modigliani il principe”

cop_Modigliani_il_principedi Gabriele Ottaviani

Mia madre ci volta le spalle e se ne va.

Modigliani il principe, Angelo Longoni, Giunti. La storia è la migliore maestra, e va ascoltata, mai tradita: al tempo stesso però prendere da essa le mosse per apprendere, migliorare e non ripetere gli errori del passato non significa necessariamente dare vita a un racconto che non sappia connotarsi anche per una straordinaria piacevolezza, anzi. Longoni è precisissimo nella sua ricostruzione, ma al tempo stesso la narrazione è avvincente come e più di quella di un romanzo di pura invenzione: straordinaria viaggiatore, genio curioso, fragile e vitalissimo, Modigliani, in maniera assai originale, rivive in queste magnifiche pagine.

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“L’amore migliora la vita”

41pTAuYDf2L._AC_US218_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Siamo genitori che non conoscono i propri figli.

L’amore migliora la vita, Angelo Longoni, Giunti. Angelo Longoni è un bravo regista e un eccellente drammaturgo. Le segretarie del sesto, ultima sceneggiatura della mai abbastanza compianta Laura Toscano, era un gioiellino. Così come il biopic in cui Luca Argentero interpretava assai bene Tiberio Mitri, sfortunato pugile. Ma qui Longoni fa di meglio: mette in scena Carnage. Due uomini e due donne. Due coppie. Moglie e marito da un lato, marito e moglie dall’altro. I primi hanno un figlio maschio che è appena diventato maggiorenne. I secondi hanno un figlio maschio che è appena diventato maggiorenne. I due ragazzi si amano. E mamma e papà ne devono parlare. Perché sono di buona famiglia. Perbene. Eleganti. Civili. Ma si sa che una cosa è l’apparenza, una cosa è la sostanza. E dire che l’amore è tutto, e che nessun amore, se libero e sincero, è sbagliato, e non può far che del bene… Semplicemente impeccabile e imperdibile.

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“Giorgio Manganelli o l’inutile necessità della letteratura”

giorgio-manganelli_01.jpgdi Gabriele Ottaviani

E così anche il lettore scopre di poter affrontare la propria ombra grazie al gesto rituale della lettura che, come ogni cerimonia, prevede la consegna di sé e la rinuncia a comprendere.

Giorgio Manganelli o l’inutile necessità della letteratura, Anna Longoni, Carocci. Nella longlist del premio Comisso. Giorgio Manganelli, milanese ma con origini di Parma, docente, scrittore, giornalista, traduttore, critico letterario, teorico della neoavanguardia (Sanguineti, Giuliani, Porta, Balestrini, Pagliarani, Eco, Arbasino…), certo assai diversa dall’avanguardia storica e tesa alla sperimentazione formale (il romanzo in quanto tale è morto, e se Arbasino con Fratelli d’Italia dà vita all’opera che non finisce mai – dunque viva e mutevole, mai ferma, fissata: anche, se non soprattutto, quando è stampata, perché c’è sempre la possibilità di una nuova e diversa edizione – e in cui la narrativa si fa anche espressione di saggistica e vero e proprio manifesto poetico e programmatico, Manganelli nelle sue complesse e parodiche prose dà forma dal canto suo all’ideale della scrittura come visionario gioco mistificatorio), scopritore di Alda Merini, collaboratore in RAI, consulente editoriale, poeta e molto altro, è stato uno degli intellettuali più importanti del Novecento italiano. Il ritratto che qui ne emerge è variegato, raffinato, accurato, brillante, appassionante, interessante, stimolante, niente affatto agiografico bensì attentissimo nel mettere in risalto tutte quelle caratteristiche poetiche nella più ampia accezione del termine che testimoniano come l’eredità di Manganelli sia ancora oggi un patrimonio preziosissimo per tutta la collettività.

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