di Gabriele Ottaviani
D’un tratto la lunga fila si arrestò: l’uomo che guidava il primo di essi urlò un qualcosa che fece sì che tutti scendessero a terra, legando i giganti con la gobba in modo tale da formare un cerchio, dopodiché furono accesi dei fuochi e montate delle grandi tende per la notte. Dopo pochi minuti le loro risa in preda all’alcol erano diventate molto rumorose come una via del centro in un’ora di punta, nessuno più badava alla truppa.
Lo strano caso del Rêverie, Marcostefano Gallo, Scatole Parlanti. Il principale zoo di Parigi naviga in pessime acque: è per questo che quel losco e viscido figuro del direttore viene incaricato di contattare un contrabbandiere di nome Igor Kovoc per far sì che si possa sopperire alla mancanza di fondi vendendo i cuccioli presenti in sovrannumero. Anselmo però ha buon udito, occhi vispi, e voce squillante da barbagianni: è lui ad avvisare tutti gli altri animali, che progettano pertanto di evocare nientedimeno che l’Arca dell’Alleanza. Simbolico, profondissimo, lieve e denso, ricco di livelli di lettura e chiavi d’interpretazione, raffinato e articolato ma mai ostico nel dipanarsi del suo meditare sulla condizione umana e sulla sempiterna lotta fra bene e male, è bello e pieno di grazia. Da leggere.