Libri

“Caccia alle ombre”

81tksfXQR4L._AC_UY218_di Gabriele Ottaviani

Come lo avete trovato?

Caccia alle ombre, Herbert Lieberman, Minimum fax, traduzione di Raffaella Vitangeli. Il grande e incomprensibilmente misconosciuto maestro della narrativa poliziesca a stelle e strisce torna nel catalogo di Minimum fax con una nuova e preziosa gemma che conclude una trilogia che ha condotto il lettore attraverso non solo i meandri più oscuri della realtà ma anche, per non dire soprattutto, nelle ombre più dense dell’animo umano, molteplice e inafferrabile, difficile da ingabbiare, esattamente come il Danzatore, il violentatore e omicida seriale che sta tenendo in scacco la città e le forze dell’ordine, pressate dalla politica che vuole a tutti i costi e quanto prima un colpevole da dare in pasto all’opinione pubblica così da potersi vantare della propria irreprensibile efficienza. La situazione però è in verità ancor più complessa di quanto già non sembri, perché con ogni probabilità non è solo una la mano che tinge di rivoli di sangue la metropoli, e… Cupo, intenso, travolgente, raffinatissimo, monumentale.

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“Il fiore della notte”

71nOliJCJKL._AC_UL436_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Sei sempre stato una spina nel fianco…

Il fiore della notte, Herbert Lieberman, Minimum fax. Traduzione di Tullio Dobner. Dopo tanta neve, i primi raggi tiepidi, i cieli più tersi e le gemme che fanno capolino sui rami e nei prati sono di norma a New York l’inizio del risveglio. La luce soffusa della primavera però incarna pienamente, come dice il poeta, tutta la crudeltà del peggiore dei mesi, quell’aprile che non solo si diverte a giocare con le illusioni di cuori fragili e sensibili mescolando lillà e terra morta, ma anche a rappresentare la tragica ricorrenza degli omicidi perpetrati da un misterioso assassino, sulle cui tracce si muove il bravissimo e inviso ai potenti Francis Mooney, che… Sublime.

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“Città di morti”

download.jpgdi Gabriele Ottaviani

Ok, mammina, hai vinto.

Non ha senso la vergogna. Non ha senso il pudore. Non ha senso la pruderie. È solo una perdita di tempo. Bisogna osservare. Capire. Spiegare. Affinché la giustizia trionfi con l’azione. Un vecchio adagio, riportato nella splendida edizione, in italiano per Minimum fax, di questo volume in esergo, assimilabile al celebre chi sa fa, chi non sa insegna, chi non sa insegnare nulla insegna ginnastica (bei tempi, quando ancora si potevano fare battute senza il politicamente corretto che ha accentuato le discriminazioni anziché proporre una vera rivoluzione culturale che le abolisse), sostiene che lo psichiatra sappia tutto – che poi anche lì sarebbe da discuterne, ma vabbè… – e non faccia nulla – questo è certo… -, il chirurgo non sappia e nulla e faccia tutto – in fondo taglia solo… -, il dermatologo non sappia nulla e non faccia nulla – lo dicono anche a Grey’s anatomy che sono medici finti: per qualunque cosa basta un po’ di densa, candida e soavemente profumata pomata al betametasone, la panacea per ogni male – e il medico legale sappia tutto ma un giorno troppo tardi perché il paziente gli arriva già morto. E del resto è vero: gli pneumologi fumano più di tutti, i gastroenterologi sono per lo più diversamente magri e così via. Konig è un anatomopatologo. È duro. Freddo. Irascibile. Temuto. Bravissimo. A New York lo rispettano tutti. Tutto inizia un venerdì. È il dodici di aprile. Sta cercando di capire chi siano le vittime che qualcuno ha fatto a pezzi, quando viene a sapere che sua figlia è stata rapita. E… Straordinario sotto ogni aspetto: Città di morti, Herbert Lieberman. Traduzione di Raffaella Vitangeli.

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