di Gabriele Ottaviani
Io invece no. Rimango sveglio per un po’, il braccio di lei attorno a me, a vedere il tramonto della luna, la sua luminosità declinare da diffusa a soffusa, nello stretto raggio incorniciato dal riquadro della finestra. Il suo tocco mi ha chiuso gli occhi, la luna a cui ho spesso abbaiato nel mio peregrinare orfano, e che da qui posso guardare con più disincanto. Qui, solo con me stesso, pago il prezzo delle mie contraddizioni. Scaccio il turbamento – di cui mi vergogno – per la giovane donna stretta al mio fianco immaginandola bambina, immersa nel gioco o con il grembiule pronta per la scuola, e a entrambe, alla grande e alla piccola, restituisco il viso di Maria. Soltanto allora la mia mente si placa e ogni dubbio svanisce. Soltanto allora mi addormento. Al mio risveglio c’è una luce maestosa nella stanza e sono solo sotto le coperte, salvo. Il primo sentimento che provo è l’orgoglio. Ho dormito come un bambino, senza pulsioni di nessun tipo. Mi sento in pace, sereno. E spero di essere sempre così forte. Mi alzo, faccio colazione, mi vesto. Mi controllo la ferita alla testa. Tutto procede bene. Devo trovarmi un’altra sistemazione, per una volta non dimentico al mattino i propositi della sera. E poi avrei voglia di tornare in libreria, a cercare il mio destino tra le pagine, a perdere un pomeriggio leggendo su quei divanetti accoglienti, circondato dai libri.
Preludio a un bacio, Tony Laudadio, NN. Tony Laudadio, attore di teatro e cinema, scrittore e drammaturgo, racconta in questo romanzo la storia di Emanuele. Per il quale sembra che la vita abbia perso ogni sorta di interesse. Vive solo. Ai margini. Non ha una dimora. Suona in mezzo alla strada. Solo una figura angelica si preoccupa di lui. Ma poi d’improvviso qualcosa cambia. Tutto sembra aver ritrovato valore. E la musica si fa di nuovo protagonista, sfondo, personaggio, linguaggio, parentesi sospesa tra reale e possibile, gravida di promesse e sogni ancora pudicamente inespressi, ma in fondo niente affatto irrealizzabili. Lirico, intenso, profondo.