di Gabriele Ottaviani
Fu come se i mesi che Brodie aveva trascorso in convalescenza a Nizza non fossero mai esistiti.
L’amore è cieco, William Boyd, Neri Pozza. Traduzione di Laura Prandino. Il sottotitolo già dice tutto: La passione di Brodie Moncur. Siamo in Scozia, e Brodie, classe milleottocentosettanta, lavora da quando è diciottenne per la Channon & Co., il quarto maggior produttore di pianoforti in Gran Bretagna che però stenta a conquistare il mercato francese. È un bravissimo accordatore, e oltretutto ha inoltre ormai sei anni di esperienza. Un giorno viene invitato da Ainsley Channon in persona a trasferirsi nell’imponente sede di Parigi, in avenue de l’Alma, dove Brodie è entusiasta, soprattutto per la distanza dal suo padre-padrone, e dà immediata prova di spirito imprenditoriale anche attraverso un formidabile concerto promozionale. Quella sera, salutando gli artisti in camerino, incontra una giovane. Capelli biondi, occhi azzurri, labbra rosse, sigaretta in bocca, nuda sotto la vestaglia sgargiante: è Lydia Blum, la celebre soprano russa. È una folle folgorazione. Magnetico.