di Gabriele Ottaviani
Potrebbe averla uccisa e seppellita senza pensare di toglierle l’anello.
La sposa era vestita di bianco, Mary Higgins Clark, Alafair Burke, Sperling & Kupfer, traduzione di Annalisa Garavaglia. Laurie è una diva del piccolo schermo. La sua trasmissione risolve casi insoluti, assicura criminali alla giustizia. La rete per cui lavora è ovviamente entusiasta, e lei ha in mente nuove indagini da condurre, ricerche da fare, segreti da scoprire, misteri da svelare. Questa volta però è la storia a cercare lei, travolgendola di lacrime e rabbia, con tutta la forza di cui solo la disperazione sa essere capace: Sandra è una splendida donna che le chiede di cercare Amanda. Sua figlia. La Sposa Fuggitiva, come l’ha definita la stampa dell’epoca, che se ne è subito dimenticata. Ma non si può chiedere a una madre di scordarsi del frutto del suo seno, che è sparita da cinque anni alla vigilia delle nozze. Dopo un comprensibile e iniziale momento di dubbio, Laurie accetta l’incarico: non sa ancora, però, quel che la attende… Congegnato brillantemente, senza passaggi a vuoto o lungaggini pleonastiche, in ossequio a tutte le canoniche regole del genere, è un bel romanzo ad alta tensione. Da leggere.