Libri

“Il Tibet in tre semplici passi”

71bqyMvq5eL._AC_UY218_di Gabriele Ottaviani

Tutto per una foto. Il mondo è fatto per finire in una bella diapositiva: c’è una verità fortissima, profonda e attuale più che mai, data la nostra società che sempre più punta a fare della forma una sostanza, nelle parole sentenziose di questo formidabile Bildungsroman che racconta senza infingimenti, con ironia, brillantezza, verve e intelligenza, oltre che per il tramite di una notevole qualità letteraria (non a caso, lo testimonia la pletora di riconoscimenti, si tratta di una delle voci non solo a livello francese ma in ambito internazionale più intense, varie e profonde) le simboliche scorribande, dettate da una certa sufficienza ma condotte con una tenacia inimmaginabile, di un gruppo di ragazzi di periferia a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso che ansiosi di scoprire il mondo ed essere padroni della propria sorte come già erano convinti si gettano nell’impresa mitica di affrontare le vette himalayane: Il Tibet in tre semplici passi, Pierre Jourde, Prehistorica, traduzione di Silvia Turato, è da leggere.

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Libri

“Paese perduto”

download.jpgdi Gabriele Ottaviani

A Bessèges alta si penetra come in un villaggio da fiaba…

Paese perduto, Pierre Jourde, Prehistorica, traduzione, prefazione e note di Claudio Galderisi. Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo. Così scriveva l’immenso Pavese: e aveva ragione, da vendere e da appendere, come si suol dire. Due fratelli, che vivono in città, sono i proprietari di una casa di famiglia. Un cascinale isolato, in una campagna che sembra esistere solo come retaggio di un passato ancestrale, ruvido, nostalgico, vestigia d’un mondo morente ma mai dimenticato: uno dei due torna, perché ha ricevuto un’eredità. L’altro lo accompagna, e appena arrivano vengono raggiunti dalla notizia dell’improvvisa morte di una ragazza del borgo. Tutto è misterioso, tutto è denso, fitto come la nebbia, come i ricordi, immerso nella terra come le radici, da cui nasciamo e traiamo nutrimento: autobiografico, potente, intenso, lirico, il romanzo di Jourde è una gemma preziosa.

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