Libri

“Cemetery Road”

81N69sBVKEL._AC_UL320_di Gabriele Ottaviani

Quante persone avrebbero potuto sapere che ti facevi Margaret Sullivan?

Cemetery Road, Greg Iles, HarperCollins, traduzione di Adria Tissoni. Di norma non c’è giuramento più difficile da mantenere di quello che si fa quando si promette a sé medesimi di non mettere mai più piede in un determinato luogo, nella fattispecie quello nel cui terreno affondano le proprie radici: è così anche per il protagonista di questa storia, che a Washington ha fatto carriera come giornalista ma trova la sua cittadina del Mississippi profondamente corrotta e marcescente quando non può fare a meno di tornarvi. Per giunta, anche un paio di morti niente affatto consuete contribuiscono a dargli l’impressione di qualcosa di malato… Intenso, epico, potente, ricchissimo di temi, chiavi di lettura, livelli d’interpretazione: ottimo.

Standard
Libri

“Mississippi blood”

51GKGPxAyFL.jpgdi Gabriele Ottaviani

A lei potrà anche sembrare che compiere il proprio dovere quando si è sotto attacco sia normale. Ma io, dopo aver combattuto tre guerre, le posso assicurare che non è così.

Mississippi blood, Greg Iles, Piemme. Traduzione di Elena Cantoni e Rachele Salerno. Il titolo fa subito sovvenire alla mente, quasi come se si trattasse di una sorta, cambiando quel che dev’essere cambiato, di riflesso pavloviano, Mississippi burning. E in effetti qualcosa di torbido, anzi, molto più di qualcosa, sotto la nitida superficie apparentemente perfetta, c’è. Eccome. Penn è di Natchez. Capoluogo della contea di Adams. Mississippi. USA. Profondo sud. Piena Bible belt. È bianco. È un avvocato. È il sindaco. È conosciutissimo. Il suo cognome è Cage. Ha una pistola. Ha una fidanzata. Caitlin. L’editrice di un giornale locale. Appena ammazzata perché per lei il lavoro e la ricerca della verità venivano prima di ogni cosa. Ha un padre. Stimatissimo medico della città per oltre quarant’anni. Ora in carcere. In Louisiana. In attesa di processo. Dicono che abbia ucciso la sua infermiera. Di colore. A lui devota per decenni. Madre di un suo figlio. Malata terminale. E… Episodio conclusivo della trilogia (il romanzo doveva essere solo uno, L’affare Cage, il cui titolo originale, guarda un po’, è Natchez burning, ma dopo il drammatico incidente che ha subito nel duemilaundici, almeno stando a quello che la vulgata riferisce, Iles, nato a Stoccarda perché il padre, morto mentre Greg era in coma in seguito al sinistro stradale appena citato, lì gestiva una clinica, ma cresciuto a Natchez, lo ha triplicato, passando attraverso L’albero delle ossa), è potente, brillante, travolgente, inquietante, disturbante. Da non perdere.

Standard