di Gabriele Ottaviani
Il gigantesco abbaglio, di Christiano Cerasola, è un libro che dà ampio spazio a numerosi spunti di riflessione: siamo felicissimi di intervistarne l’autore.
Com’è nata l’idea di questo romanzo?
L’idea mi è venuta leggendo il titolo in un articolo di cronaca nera: si parlava di un gigantesco abbaglio e mi sono subito chiesto quante volte, ognuno di noi, rimane ingannato dal destino o dalle persone o dalle situazioni, o da tutte e tre le cose. Era collegato all’articolo una fotografia di un Sole in piena Estate e allo Zenit che illuminava in modo impietoso una strada milanese dove era appena stato commesso un omicidio. L’immagine strideva e mi è rimasta in mente a tal punto da voler creare una storia su quell’immagine.
In cosa nella vita si annida l’inganno, l’abbaglio?
Nelle illusioni, nelle promesse, nelle certezze, negli occhi troppo sgranati, nelle parole ammassate, nel finto interesse.
È possibile non rimanere abbagliati?
Non credo, l’inganno fa parte del gioco. Penso sia un azzardo che bisogna correre. Il rischio è di bruciarsi, il premio di emozionarsi.
Qual è il messaggio che spera che il suo pubblico riceva dal suo romanzo?
Questo romanzo parla di amicizia e di tutte le sfaccettature di quel meraviglioso sentimento. Parla di emozioni, di libertà e di giovinezza. Qualità necessarie per la formazione di ognuno di noi. Lussi che noi civili diamo stupidamente per scontati, sbagliando e peccando di superficialità.
Perché scrive?
Scrivo perché credo sia un modo educato di lanciare un messaggio che stimoli al pensiero. Mi piace sollecitare al ragionamento e suggerire di guardare al di là delle apparenze. Spesso si trema e ci si dispera dopo essere stati abbagliati, ma sempre s’impara dopo essere stati accecati da una luce troppo forte.
Chi è il lettore per lei?
Una persona che legge vuole interpretare un’esistenza parallela, buttarsi con la mente in un’altra vita, un altro tempo, un altro spazio.
Quali sono i suoi prossimi progetti?
Al momento, dopo il quinto scritto vorrei viaggiare un po’. Le mie ispirazioni le prendo per la gran parte dai miei vagabondaggi. Mi piacerebbe andare in Marocco, ho sentito che esiste una città blu che vorrò visitare prossimamente.