Libri

“Il falco”

di Gabriele Ottaviani

Non vuoi farmi cadere in tentazione? Tranquillizzati. La tentazione c’è sempre e mi perseguiterà a lungo.

Il falco, Sveva Casati Modignani, Sperling & Kupfer. La regina del romanzo rosa, anche se la definizione è senza dubbio riduttiva, per la prima volta mettendosi fra l’altro pienamente nei panni di un uomo, anche nel racconto dei passaggi più erotici della trama, è tornata, ed è, oggettivamente, più in forma che mai: l’invidiabile facilità con cui Sveva Casati Modignani riesce a intrecciare vicende che catturano l’attenzione del lettore trascinandolo in una dimensione di spiccato coinvolgimento emotivo è realmente impareggiabile. In questo nuovo romanzo di solida scorrevolezza la protagonista è Giulietta, una donna pienamente consapevole la cui esistenza ha un unico neo, il tormento che prova ogni volta, e le accade spesso, visto che quel volto detestato, almeno razionalmente, è dappertutto, appartenendo a un uomo che si è fatto da solo e che ha ottenuto straordinario successo, per certi versi, a partire dal nome, un eroe viscontiano, che si imbatte nell’immagine di colui che ha amato e che l’ha umiliata nel modo più abietto. Nonostante siano passati decenni, la ferita ancora sanguina, e quando lei è finalmente decisa a scrivere la parola fine, non sa che lui sta per sferrare il suo attacco, implorando perdono, volto a riconquistarla una volta per tutte…

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“Il falco”

61SlvoZnfIL._AC_UY218_ML3_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Alla fine del XVII secolo in Europa la falconeria cominciò però a perdere terreno…

Il falco, Helen Macdonald, Nottetempo, traduzione di Anna Rusconi. Helen Macdonald ha già raccontato nel suo intenso, affascinante, divulgativo, interessante, intrigante e appassionante Io e Mabel la storia del suo rapporto, che per qualcuno può risultare anche davvero sorprendente, con un astore: adesso, con dovizia enciclopedica di particolari e con uno stile bello e brillante, realizza un ritratto competentissimo e istruttivo dal punto di vista etologico, naturale, biologico e persino storico di un animale che indubbiamente, pure a livello simbolico, non può che incantare. Corredato da splendide immagini, è assolutamente da leggere.

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“Il falco”

41R74Ia90EL._AC_US218_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Il suo cervello era malato?

Il falco, Hernan Diaz, Neri Pozza. Traduzione di Ada Arduini. L’Alaska di fine Ottocento è il palcoscenico ideale per l’epica moderna, e questa storia dalle atmosfere western e palpitanti ha proprio l’amplissimo respiro di un’Odissea più recente ma non per questo meno rocambolesca o universale per quel che riguarda le aspirazioni, i temi, i progetti, le ambizioni, le situazioni, le condizioni, le caratteristiche dell’animo umano, le domande più o meno esistenziali che ci si pone, le istanze che si propongono, le prove di cui la vita beffarda si diverte punteggiare il cammino degli individui come se si trattasse di un irto sentiero. Il Falco è un colosso dai capelli bianchi la cui fama, e soprattutto quella delle sue leggendarie imprese, lo precede, che un giorno sale a bordo dell’Impeccable e dopo un po’ raggiunge i cercatori, intimoriti dalla sua presenza, che riuniti a poppa attorno a un fuoco, ascolteranno dalla sua viva voce il racconto della vicenda del poverissimo Håkan Söderström, figlio di contadini svedesi di Tystnaden, cresciuto tra i boschi di conifere insieme al fratello Linus, partito con lui per l’America in cerca di avventura e fortuna ma da lui separato in quel di Portsmouth, sbarcato per errore in California anziché a New York e… Monumentale.

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