di Gabriele Ottaviani
- A me sembra più un buon motivo per uccidere…
- Vero, ma non si adatta alla teoria del serial killer…
I delitti degli sterpi, Jon Michaelsen, Triskell, traduzione di Claudia Milani. Non deve ristrutturare solo la propria abitazione, ma anche sé e la sua vita: per questo momentaneamente la routine di Kendall si prende una pausa dalla squadra omicidi di Atlanta, di cui fa parte e all’interno della quale è stato protagonista di un caso che ha lasciato in lui solchi profondi, cicatrici difficili da cancellare e strascichi pericolosi come la dipendenza dall’alcol. Peccato che in una città in cui la comunità LGBT è sotto assedio il nuovo tenete abbia pensato proprio a lui per affiancare nientedimeno che l’FBI in una task force volta a stanare un insaziabile assassino, un efferato predatore sessuale – sulle cui tracce c’è anche la stampa, nella fattispecie Calvin, buon amico di Kendall – che adesca le sue incolpevoli vittime fra bar e locali, che pertanto Ken si sentirà in dovere, sotto copertura, di frequentare. Correndo nuovi rischi… Brillante.