Libri

“Harry e Meghan – Libertà”

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Harry, ti presento… No, non Sally: Meghan…

Figlia unica di due genitori divorziati dopo solo due anni di matrimonio ma che sono rimasti piuttosto uniti per crescerla insieme in armonia, un direttore delle luci e un’apprendista truccatrice incontratisi sul set di General hospital, Meghan, attrice, afroamericana (e molti non si sono nemmeno sforzati di nascondere il sottotesto razzista di certi commenti), divorziata, di profonda educazione cattolica ma convertitasi senza pressioni e prima del matrimonio per rispetto della Regina alla fede anglicana, mai doma nella sua ricerca dell’amore eterno, è da sempre una ragazza determinata: a undici anni ha scritto una lettera ai più potenti d’America, tra cui Hillary Clinton, per protestare contro uno spot sessista, ottenendo un’intervista, il cambio dello slogan e la risposta di tutti, Casa Bianca compresa. Anche nel benessere è rimasta oculata, ricorda la vita vissuta in un appartamento a Los Angeles piccolo e male in arnese, non dimentica le difficoltà economiche, come quando per cinque mesi, non avendo abbastanza danaro per poter riparare le serrature della sua vetusta Ford Explorer, è entrata nell’abitacolo dal bagagliaio. Ha fatto mille lavori, quando le sue coetanee riposavano lei studiava, ha fatto la volontaria, ha conosciuto la povertà negli occhi degli ultimi del mondo, e poi un giorno è diventata celebre grazie al suo ruolo in Suits, ha cominciato a frequentare gente come Misha, stilista di grido sposatasi a Venezia – con sottofondo di Lana Del Rey, nel senso che la diva di Summertime sadness era a cantare di persona alle nozze – nel duemiladodici con Alexander Gilkes, tra i cento uomini più influenti al mondo dopo aver fondato una casa d’aste online, quattro anni fa è giunta a Londra ed è iniziata la sua fiaba con quel ragazzo emotivo, dolce, fragile, così diverso dal fratello, simillimo dal canto suo alla pragmatica e immarcescibile nonna, da sempre desideroso di vivere lontano da quel palazzo che ha reso sua madre – che lo portava al McDonald’s, e nonostante i lussi indicibili la sua massima gioia era il balocco di plastica dell’Happy Meal… – così infelice e di non essere un working royal, ossia un membro della famiglia reale pagato per rappresentare la monarchia, che è suo marito Harry (la coppia è splendida, la prole non è da meno), con cui lascia non senza polemiche l’Inghilterra diventando improvvisamente la quintessenza dell’arpia. Di norma i membri della famiglia reale non hanno il permesso di autorizzare una biografia, ma Omid Scobie, royal editor di Harper’s Bazaar, contributor di ABC News e ospite abituale di Good Morning America, insieme alla cara amica e collega Carolyn Durand, sono riusciti a realizzare un ritratto davvero intrigante della coppia “ribelle”: Harry e Meghan – Libertà, HarperCollins, traduzione di Roberta Zuppet.

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“Broken”

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Si fa il caffè e accende il computer portatile. Pessima idea…

Broken, Don Winslow, HarperCollins, traduzione di Alfredo Colitto e Giuseppe Costigliola. Rapina sulla 101, Lo zoo di San Diego, Sunset, Paradise, L’ultima cavalcata e la storia che dà il titolo alla raccolta: sei racconti, sei romanzi brevi, sei icastiche e vividissime istantanee che immortalano la condizione umana nella sua potenza vulcanica e deflagrante, e al tempo stesso nella sua cristallina fragilità, confermando una volta di più, qualora ve ne fosse bisogno, la magnificenza di una voce narrativa universale, che trascende il genere poliziesco. Da non perdere.

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“Quando sarà il momento”

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Se dovesse solo insinuare…

Quando sarà il momento – La saga dei Clifton 6, Jeffrey Archer, HarperCollins. Traduzione di Seba Pezzani. Più avvincente e appassionante che mai, attraversando la storia con vivace e poderosa brillantezza, la saga dei Clifton e dell’altro clan che intreccia con esso i propri destini, ossia quello dei Barrington, procede ad ampie falcate verso un finale sempre più atteso e irrinunciabile. Le vicende dei tanti e ben caratterizzati personaggi catturano l’attenzione e la mantengono desta: la misteriosa lettera che Alex Fisher ha scritto prima di suicidarsi potrebbe avere ripercussioni devastanti per molte persone, specie se diventasse di dominio pubblico. Sir Giles è dunque dinnanzi a un bivio: sceglierà, nei burrascosi e procellosi anni Settanta del ventesimo secolo, la carriera politica o la donna che ama, prigioniera oltrecortina? Lady Virginia, ormai in bancarotta, teme dal canto suo il peggio finché non le viene presentato uno scapolo d’oro americano. Sebastian invece è appena diventato amministratore delegato della Farthings Bank, ma è perennemente sotto attacco: niente e nessuno, tranne Priya, una bellissima ragazza indiana, riesce a distoglierlo dal lavoro. Peccato che i genitori di lei le abbiano già scelto un marito. E se Harry è determinato a liberare dal gulag Anatoly Babakov, il cui libro sta conoscendo un successo senza precedenti, Emma… Impeccabile e imperdibile.

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“Le parole di mio padre”

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Quando è arrivata la telefonata, mio padre non c’era già più.

Le parole di mio padre, Patricia MacLachlan, HarperCollins. Traduzione di Stefania Di Mella. Per evitare che il male colpisca un innocente se ne fa bersaglio, anche lui senza colpa, e ci rimette la vita: è così che si interrompe la parabola terrena di un paziente strizzacervelli le cui amorevoli omelette erano sempre poco cotte. Ma la fortuna che si ha quando si è conosciuto qualcuno è che non se ne va mai del tutto: resta nei ricordi. Delle sue abitudini. Dei suoi atteggiamenti. Dei suoi tic. Delle sue parole. Delicatissimo e commovente, questo libro che si legge d’un fiato e arriva dritto al cuore è una grande metafora d’amore. Da non perdere.

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“Faccia a faccia con l’assassino”

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Sembra quasi un’ossessione…

Faccia a faccia con l’assassino – Alla scoperta dei segreti dei serial killer con l’originale Mindhunter dell’FBI, John Douglas, Mark Olshaker, HarperCollins, traduzione di Luigi Maria Sponzilli. Mindhunter è un’ottima e amatissima serie, che prende le mosse da una realtà, quella di chi indaga per scoprire la verità sui più efferati crimini, compiuti da individui certo connotati da un’indole malvagia, immergendosi nei torbidi meandri della sua mente. Ma nulla accade per caso, ed è troppo comodo ridurre tutto alla dimensione aliena, alienata e alienante della follia: il mero rifiuto accantona, non contestualizza, non spiega, non indaga, non ragiona né fa ragionare, non cura. Questo libro, invece, scava in profondità, con dovizia di particolari, senza indulgere nel sensazionalismo: da non perdere.

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“Un debito di sangue”

unnamed (1)di Gabriele Ottaviani

Gli aveva sempre dato fastidio che un altro gli dicesse come doveva crescere suo figlio.

Un debito di sangue, Brenda Novak, HarperCollins, traduzione di Alessandra De Angelis. Sebastian ne è sicuro: il secondo marito della sua ex moglie, un poliziotto, l’ha uccisa, assieme a suo figlio, e poi ha inscenato la propria morte per non pagare quanto dovuto alla giustizia. Ma Sebastian è intenzionato a dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio, e delle prove che paiono sostenere il contrario, quella che ritiene essere la verità: così segue le tracce di quello che di fatto è un fantasma fino alla capitale della California, Sacramento, la città proverbialmente definita come una noia mortale, la terra natia di Joan Didion e Greta Gerwig. Lì incontra Jane, una detective che con lui ha in comune il desiderio di ricominciare. Non sanno però di essere il bersaglio di qualcuno che non ha niente da perdere… Mozzafiato.

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“Terre sommerse”

Screenshot_20200407-171815di Gabriele Ottaviani

I corsari avevano varie punizioni per il furto, e cercai di ricordare quale fosse la più comune.

Terre sommerse, Kassandra Montag, HarperCollins. Traduzione di Ilaria Katerinov. Row urla, Myra non riesce a salvarla. Row è una bimba, Myra la madre, l’uomo che rapisce la piccola è il padre. La barca fila via, lontano. Svanisce all’orizzonte. Per sempre. Passa il tempo. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto lunghi, interminabili anni. Nel frattempo il mondo non è più quello di prima. L’ambiente è stato distrutto, gli oceani si sono innalzati tanto da rendere l’America un arcipelago, fra le cui sparute terre emerse dove si sono rifugiati gli abitanti superstiti si muovono flottiglie di pirati che fanno scorribande in cerca di beni e donne da usare come oggetti. Lottando per salvare la secondogenita dalle grinfie di uno di costoro a Myra resta fra le mani un ciondolo. Che era di Row. Che non ha mai smesso di cercare. Che sente che è viva. Una madre lo sa. E… Epico, simbolico, travolgente. Una lettura perfetta per il ventidue di aprile, la Giornata della Terra: ma non solo.

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“Vivere senza plastica”

Screenshot_20200407-172642di Gabriele Ottaviani

La soluzione migliore e più semplice per ridurre la plastica è utilizzarne meno.

Vivere senza plastica, Will McCallum, HarperCollins, traduzione di Paolo Lucca. Will McCallum è il responsabile di Oceans Greenpeace UK nonché portavoce della loro campagna contro l’uso della plastica, tanto da essersi spinto sino in Antartide, dove ha trascorso un mese per scoprire se se ne trovasse fin lì, nell’angolo più remoto della terra, e scattando una fotografia devastante. La plastica è certamente un materiale geniale, ma inquina, troppo: milioni di tonnellate ne finiscono ogni anno negli oceani, uccidendo non decine, non centinaia, non migliaia ma milioni di specie naturali. È un costo che il nostro unico pianeta non si può più permettere: McCallum ci fornisce le alternative. Da non perdere. Una lettura perfetta per il ventidue di aprile, la Giornata della Terra: ma non solo.

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“Il fermaglio di perla”

ForcellinoPERLAesec.indddi Gabriele Ottaviani

Maggio aveva rivestito Istanbul di colori accesi. Il vento tiepido mescolava gli odori dell’Asia e dell’Europa e sollevava lo spirito degli artigiani al lavoro nelle strette casupole di legno arrampicate sui crinali delle colline di Üsküdar, dove nei mesi passati avevano lavorato giorno e notte per preparare le salmerie dell’esercito in partenza per una nuova campagna militare. Solimano aveva infatti deciso che era il momento giusto per attaccare Vienna ed entrare in Europa. Avrebbe raggiunto Budapest, dove l’esercito si sarebbe organizzato per sferrare l’attacco alla città che custodiva la via d’ingresso al regno dei cristiani. Vienna era solo a settanta miglia dalla frontiera dell’Ungheria, da qualche tempo saldamente in mano ai suoi feudatari. Il sedicente imperatore dei cristiani non avrebbe potuto opporre grandi resistenze, impegnato com’era nell’estenuante trattativa con il sovrano di Francia, il papa e il re di Inghilterra. Gli era giunta notizia che, quasi arresi alla propria incapacità diplomatica, i due maggiori principi cristiani avevano affidato le trattative alla madre di Francesco I e alla zia di Carlo V. Non si stupiva di questo: anche lui considerava le donne in grado, quanto e più degli uomini, di governare gli stati…

Il fermaglio di perla, Antonio Forcellino, HarperCollins. Abile e noto restauratore nonché studioso di fama internazionale di quell’epoca avventurosa che, come recita la celebre e azzeccatissima battuta, è figlia di secoli e secoli di intrighi e conflitti, che però hanno trovato modo di esprimersi anche attraverso la consegna ai posteri di un’immortale bellezza (la Svizzera, con cinquecento anni di pace, non ha prodotto che formaggio coi buchi, cioccolata e orologi a cucù, proseguiva l’arguta e conosciuta facezia…), esperto d’arte e di rinascimento, divulgatore finissimo, che non manca di porre l’accento sulla formidabile rivoluzione sociale al femminile compiuta da grandissime donne capaci di accedere alla cultura ed espugnare i fortini, reputati inaccessibili, della diplomazia e della teologia, dopo Leonardo e Michelangelo Antonio Forcellino, nell’anno del cinquecentenario della morte funestato nella sua brama celebrativa dalla pandemia, mette al centro del terzo capitolo della sua saga sul Secolo dei giganti l’urbinate per eccellenza, Raffaello Sanzio. Siamo nel febbraio del millecinquecentodiciannove, e il formidabile artista passeggia per Roma: Agostino Chigi vuole che gli decori quello che poi diverrà un capolavoro sublime, Villa Farnesina. Ma… Imperdibile.

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“Ragazzo divora universo”

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Non parlo, ragazzo, perché tu non esisti. Hai capito?

Ragazzo divora universo, Trent Dalton, HarperCollins. Traduzione di Stefano Beretta. Eli è un ragazzino. Ha dodici anni. Vive in Australia. A Brisbane. Ma non in centro, in una bella casa. Tutto il contrario: l’ambiente che lo circonda è una periferia squallida e pericolosa. La madre è una tossica, il padre è sparito, il patrigno è uno spacciatore, l’adulto di riferimento che con amore se ne prende cura è un malvivente che deve la sua celebrità alle numerose evasioni di cui si è reso protagonista, il fratello maggiore August è un genio, ma ha di fatto deciso di estraniarsi dal mondo. Eli è un’anima bella, pura, quasi antica. Ha un sogno, diventare un giornalista: ma un giorno assieme proprio ad August fa una scoperta che cambierà per sempre la sua vita, e… Splendido ed emozionante.

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