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“Talenti di classe”

di Gabriele Ottaviani

Paperino crede di essere un bravo ballerino. Ma bravo sul serio. E non lo è.

Talenti di classe – Le disavventure di un giovane papero, Young Donald Duck, Disney, per la nuova e innovativa, per stile e linguaggio, collana Graphic Stories di Giunti, riuscita e accattivante, metà tra graphic novel e testo illustrato, dedicata ad avventure di ragazzi e per ragazzi. Scritto da Jimmy Gownley e illustrato da Jay P. Fosgitt. Traduzione e adattamento di Augusto Macchetto. Prefazione di Paolo Bosisio, regista, attore, sceneggiatore, preside e professore universitario, che dunque conosce assai bene il mondo, bistrattatissimo in Italia, della scuola, che ritrae anche nel Collegio, fortunato programma tv di cui è uno degli elementi cardine: e del resto ognuno ha almeno un talento, tutto sta, e non è affatto impresa facile, nel riconoscerlo, trovarlo, metterlo a frutto. La sfida è ancor più ardua nella difficile età dell’adolescenza, che però va affrontata con forza, ironia e allegria: come i protagonisti di questo volume delizioso e imprescindibile.

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“La mia prediletta”

di Gabriele Ottaviani

Karin. Lo sappiamo che è morta…

La mia prediletta, Romy Hausmann, Giunti, traduzione di Alida Daniele. Priva di conoscenza e di documenti, investita da un’auto sul ciglio del bosco, accompagnata da una diafana bimba che riesce a dire soltanto che sua madre si chiama Lena, una donna giunge in ospedale a bordo di un’ambulanza. Ma non è che l’inizio: perché la bambina insospettisce i medici, cui pian piano confida che la mamma ha ucciso per errore il papà, che vivono nascosti, che nessuno li deve trovare, che c’è un fratellino rimasto nella capanna a pulire il sangue. E quella donna potrebbe essere la figlia del miglior amico del commissario capo incaricato delle indagini, scomparsa da quasi tre lustri. Il peggio, però, deve ancora venire a galla… Devastante e straordinario, splendido sin dall’azzeccatissima ed evocativa copertina.

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“Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò”

di Gabriele Ottaviani

Nel telaio della porta si materializza Sara…

Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò – La storia di Ahmed Malis, N. Bortolotti, Giunti. Fanno ormai parte del paesaggio urbano da molto tempo, prima erano di tutti i colori, poi, a furia di unirsi, le tinte si sono mescolate e hanno dato origine a un bel verde brillante: ci fanno compagnia col loro canto, ma sono anche il simbolo di una storia bella e vera, questa, una vicenda di riscatto sociale, l’epopea di un ragazzo che ha cominciato a disegnare i suoi pappagalli sui muri ed è riuscito, figlio di migranti egiziani che certo non potevano mantenere agli studi per la precaria professione d’artista, a pubblicarli sul Corriere.it, oltre che nelle pagine di questo volume, e a realizzare – del resto nil difficile volenti… – il sogno per cui ha lottato: da non perdere per nessuna ragione.

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“Il nido delle cicale”

di Gabriele Ottaviani

Un nome che non si scorda e che non riusciva a schiodare dalla mente…

Il nido delle cicale, Anna Martellato, Giunti. Dopo vent’anni, dopo aver rinunciato a tutto per un uomo che l’ha fatta vivere nella menzogna più abietta, Mia torna dalla Germania sulle sponde del lago di Garda, nella residenza di famiglia dove abita, avviluppata nei ricordi del passato, Vittoria, sua madre, una donna fuori dagli schemi, dura, autoritaria: deve ricominciare, riprendere in mano la sua esistenza, rimboccarsi le maniche e andare aventi, ricostruire, ripartire da dove tutto si era interrotto, regolare i conti, metabolizzare ed elaborare i traumi del passato. E certo traumatica è stata anche la rottura con Luca, il ragazzo che ha amato da giovanissima e che ora, nuovamente libera, ritrova… Sentimentale senza sentimentalismi, credibile ed emozionante, la prosa di Anna Martellato arriva dritta al cuore, avvince e convince.

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“Con tutto il bene che posso”

di Gabriele Ottaviani

Maria è una donna semplice…

Con tutto il bene che posso, Emiliano Gucci, Giunti. Daniele ed Enzo sono due estranei, più o meno. Ma sono anche figlio e padre. Diversi, certo, ma in realtà molto più simili di quanto non siano disposti ad ammettere: entrambi con un carattere spigoloso e ispido, entrambi con diversi tori da farsi perdonare da persone che, anzi, con loro hanno sempre tenuto comportamenti perlopiù irreprensibili, entrambi di base immaturi e inetti alla vita, sostenuti da una donna, una madre, che però ha giustamente deciso di tirare i remi in barca finché non saranno anche loro a mettersi di buzzo buono per rimediare a tutti gli errori e sistemare tutti i conti in sospeso, visto che l’amore, certe volte, non basta. Intenso, fresco, delicato, sensibile e pieno di grazia.

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“L’ora dei dannati”

di Gabriele Ottaviani

Cosa ti è successo?

L’ora dei dannati – L’abisso, Luca Tarenzi, Giunti. Una volta avuta contezza della luce, tornare nell’ombra è difficile. Per non dire impossibile. Non ha potuto accompagnare Dante sin nelle sfere più alte del cielo, perché non ha ricevuto il battesimo, non fa parte della comunità dei credenti nella fede ritenuta ortodossa: ma Virgilio non sa rinunciare al suo ruolo di guida, e, potendosi muovere liberamente nelle bolge dove abitano i cosiddetti Spezzati, ovverosia gli angeli caduti, non sa resistere alla tentazione di assecondare il piano di Pier delle Vigne: lui, il Conte Ugolino, Filippo Argenti e Bertran de Born vogliono infatti nientedimeno che fuggire dall’Inferno… Intrigante.

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“È successo anche a me”

di Gabriele Ottaviani

Sono passati molti anni ormai, ma l’arrivo non me lo potrò mai dimenticare…

È successo anche a me, Giuseppe Culicchia, Giunti. Nulla ci rende più simili e vicini gli uni agli altri quanto la compartecipazione emotiva: se abbiamo provato emozioni paragonabili saremo più pronti a rispecchiarci nel nostro prossimo, e questo può abbattere molti muri, demolire barriere, far dissolvere sterili imbarazzi. Come quelli che per esempio possono crearsi fra un padre e una figlia adolescente, che come ognuno a quell’età ragiona per assoluti, e pensa che un cuore spezzato non possa mai rimarginarsi. Ma… Delizioso.

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“L’ultimo amore non si scorda mai”

di Gabriele Ottaviani

Tu avresti potuto chiedermi di fare l’amore con te solo perché ne avevi voglia.

L’ultimo amore non si scorda mai, Paolo Guzzanti, Giunti. Solo gli amori impossibili, si dice, durano per sempre, quelli che non hanno potuto far altro che restare inespressi, ma in realtà forse quest’assioma è esageratamente cinico: certo Carlo Martello Marchioni i sentimenti li conosce bene, o almeno così millanta, trattandosi di un guru della psiche che in questo esilarante, fresco e frizzantissimo romanzo Paolo Guzzanti assurge a ruolo di protagonista e antieroico eroe. Come un azzeccagarbugli qualunque che si cela dietro il latinorum, infatti, infarcisce i suoi discorsi di parole in libertà, che ovviamente ritiene che seducano gli astanti e soprattutto le astanti, che pendono dalle sue labbra e acquistano i suoi libri: quando però è lui a incontrare la donna fatale, non ci sono scempiaggini che tengano… Un incanto.

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“Twist on classic”

Pubblicazione a cura della redazione del comunicato stampa

Il volume, edito da Giunti, vede quattro protagonisti di questa storia: Roberto Artusio, Leonardo Leuci, Antonio Parlapiano e Alessandro Procoli. Un libro che racconta i primi dieci anni del Jerry Thomas Speakeasy, primo ‘bar nascosto’ italiano, vero e proprio tempio di eccellenza del buon bere. Un libro con la prefazione di un cliente affezionato d’eccezione, Jude Law, che durante le riprese delle due stagioni di The Young Pope si affacciava spesso al locale la prefazione dello storico dei cocktail David Wondrich, si passa alla nascita e ed evoluzione del secret bar, soffermandosi sulla storia della mixology, dal 1250 a.C. ad oggi, per arrivare all’origine del cocktail moderno. La seconda parte è dedicata ai drink che vengono illustrati sia nella ricetta classica e che nelle loro varianti.  Il volume, ben 224 pagine, prevede una parte introduttiva con la storia del locale, una parte dedicata all’evoluzione del bere miscelato, dalle bevande ancestrali ai cocktail, e le indicazioni su come creare ricette originali partendo dai classici, i cosiddetti “twist on classic“. Il concetto di “twist” è proprio una delle prerogative del Jerry Thomas Project, che ne ha fatto il proprio marchio distintivo con l’applicazione della “regola tridimensionale” ovvero i tre modi attraverso cui attuare con successo la modifica di una ricetta classica.

Il Jerry Thomas Speakeasy – www.thejerrythomasproject.it – nasce dall’idea di riportare alla luce uno stile di miscelazione ormai dimenticato. Nel 2010 un gruppo di bartender decide di dare vita a questo piccolo Club nel cuore della Capitale mettendo a disposizione di colleghi, appassionati e curiosi un luogo dove sperimentare e condividere le loro particolari esperienze. Nasce così il Primo “Secret Bar” Italiano. Gli anni che seguono sono fatti di viaggi, ricerca, studio, scambi culturali, seminari e tanta determinazione che permetterà al Jerry Thomas Speakeasy di entrare per ben cinque volte nella classifica dei “50 World Best Bars”. Nel 2013 dopo una lunga e minuziosa ricerca storica e tecnica, vede la luce il “Vermouth Del Professore”, primo di una lunga serie di prodotti ideati in collaborazione con le Distillerie Quaglia, compresi tre gin di altissima qualità. Al nono anno di attività il “Jerry” rimane un punto di riferimento per la miscelazione in Italia, continuando a cercare, sperimentare e diffondere le proprie conoscenze con lo stesso entusiasmo dell’inizio. Molti gli esempi pratici che troverete nel libro, dall’Old Fashioned (sempre in più versioni, a cominciare dalla classica) al Martini Cocktail, dal Daiquiri al Manhattan. Troverete molti esempi pratici, dall’Old Fashioned, ovviamente in più versioni, al Martini Cocktail. Ma soprattutto il ‘best seller’ da sempre del Jerry, la loro versione dell’Aviation, l’Improved Aviation!

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“Piccola città”

41pCXuVz7iL._SY264_BO1,204,203,200_QL40_ML2_di Gabriele Ottaviani

Chi non ha fatto televisione all’inizio?

Piccola città, Silena Santoni, Giunti. Un incidente gli compromette l’uso di una gamba e gli rovina vita e carriera: a Folco, divo amato e desiderato, non resta che rifugiarsi in provincia, fra le assi polverose di piccoli palcoscenici dove insegna recitazione ad aspiranti interpreti più o meno dotati. Un giorno, però, dietro un sipario che rassomiglia alle dirty curtains di cretonne dell’Eveline joyciana che vedeva la vita passare perché non aveva il coraggio di varcare la soglia ed esistere sul serio, compare Ileana. Il suo riscatto, come pigmalione. La sorte, però, pare continuare ad accanirsi, e per lui è dunque il momento della scelta… Ottimo.

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