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“Una storia straordinaria”

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Iniziarono a ridere come l’unicorno e il sommergibile, come la diga e la montagna, come quelle cose diverse che unite insieme diventano al cosa più normale del mondo.

Una storia straordinaria, Diego Galdino, Leggereditore. Sono due ragazzi come tanti, vivono a Roma, amano il cinema, che non è solo una passione ma anche un lavoro, sembra che il destino si diverta a connetterli a loro insaputa, a farli sfiorare, e poi a colpirli a tradimento, in modo terribile, quando meno se lo aspettano. Ma la vita non ha ancora finito di giocare con loro, incrociandone le sorti mentre il tempo passa e tutto muta inesorabilmente, e attraverso i sensi scoprono entrambi qualcosa di sé, e del mondo che li circonda, che si rinnova incessante: Luca e Silvia, assieme alla città, non un mero, ammesso e non concesso che l’aggettivo sia appropriato, sfondo, sono i protagonisti del romanzo lieve ma profondissimo, intenso e avvolgente, di Diego Galdino, una commedia d’amore semplice e fresca, lirica, dolce e potente, appagante, avvincente e convincente. Come l’acqua per chi ha sete.

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Intervista, Libri

“Una storia straordinaria”: Roma, il cinema e l’amore

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Diego Galdino è l’autore di Una storia straordinaria: Convenzionali lo intervista per voi.

Chi sono Luca e Silvia? Quali sono gli aspetti di loro che più le piacciono?

Luca e Silvia all’inizio del romanzo sono due ragazzi normalissimi che vivono la loro quotidianità serenamente, dividendosi tra la famiglia, gli amici, il lavoro, la città di Roma e la loro grande passione per il cinema. Poi improvvisamente un destino infame sembra togliere loro tutte le certezze e la vita vissuta fino a quel momento. Quello che mi piace di Luca e Silvia è la medesima cosa, la capacità di capire e accettare che solo l’amore può riportare tutto al posto giusto, non come prima, ma addirittura meglio.

Qual è la Storia straordinaria del titolo del suo romanzo? E che caratteristiche ha una storia per essere definita straordinaria?

Credo che la straordinarietà di questa storia sia il modo di vivere l’amore dei due protagonisti attraverso i cinque sensi, nel vero ‘senso’ della parola. Per scrivere una storia straordinaria devi riuscire a pensare a qualcosa che non sia stato ancora scritto.

Roma non è solo uno sfondo nel suo romanzo, ma una vera protagonista: che rapporto ha con la città?

Come dicevano i latini ubi maior, minor cessat e per me Roma, insieme all’amore, è la cosa più grande di tutte. Non mi so vedere in nessun altro posto che non sia lei.

Luca e Silvia, nel loro continuo sfiorarsi nel corso del romanzo, sono accomunati da tanti elementi, tra cui uno fondamentale, il cinema: cosa rappresenta per lei?

Il cinema è una parte inscindibile della mia vita, come l’arte, la lettura e fare il caffè.

Come si supera una ferita, una perdita, un dolore?

Cercando di lasciarseli alle spalle dando tutto quello che abbiamo dentro di noi per arrivare sempre prima di loro.

I sensi nel suo romanzo hanno un ruolo centrale: cosa apprendiamo attraverso di essi?

A vivere il sentimento con la giusta lentezza assaporando, annusando, guardando, toccando, ascoltando ogni singolo momento come se dovessimo far capire al mondo intero la gioia che proviamo nell’essere innamorati.

Quali emozioni spera di suscitare nei suoi lettori?

Gioia, speranza, resilienza, qualcosa di bello che possa restare per sempre nei loro cuori e nelle loro menti.

Il libro e il film del cuore, e perché.

Il libro è Persuasione di Jane Austen, perché credo nelle seconde possibilità e perché ci siamo scelti reciprocamente. Il film è Notting Hill perché credo nell’amore indefinitamente.

 

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