di Gabriele Ottaviani
Il futurista Maga propone per le esperienze tattili: 1. una scatola a molti scompartimenti disuguali da empire con materie diverse di colore diverso; 2. un rosario di pallottoline di sostanze diverse, infilate a distanze disuguali. Le mani si allenerebbero così a distinguere nel buio: marmo, ferro, corallo, polenta, pasta, tabacco, ecc.; 3. ritratti di persone composti di stoffe affini ai loro diversi temperamenti. Un uomo cinico e duro, con pelle di elefante. Un uomo forte e intelligente, con nervi di bue. Un uomo seducente e grazioso, con velluto seta sulle guance e foglie di rosa negli occhi. Tutte queste ricerche ci conducono ancor più lontano, senza riposarci mai. Presenterò nel primo Congresso futurista italiano a Milano il 23 novembre le nuove ricerche sul Tatto fatte da Charles Henry, direttore del Laboratoire de Phisiologie des Sensations de la Sorbonne.
Tattilismo e Lo splendore geometrico e meccanico, Filippo Tommaso Marinetti, FVE. L’Italia nella sua lunga storia ha avuto un’avanguardia sola (non siamo certo popolo di ribelli, anzi, amiamo molto la comodità del salto sul carro del vincente, specie se il vincente non ha grandi meriti, così ci fa sentire meno inadeguati), il futurismo, che voleva bruciare le biblioteche, uccidere il chiaro di luna, credeva nella guerra come igiene del mondo e bramava più di ogni cosa la velocità: l’autore del suo manifesto è quel Marinetti artista a tutto tondo che voleva sovvertire ogni regola e che qui, in quest’opera dalla cura pregevolissima e finemente illustrata, dà un saggio chiaro della sua Weltanschauung. Interessante.