Libri

“Figli di un io minore”

31hyNofJYUL._AC_US218_.jpgdi Gabriele Ottaviani

La lunga marcia verso l’ignoranza…

Figli di un io minore – Dalla società aperta alla società ottusa, Paolo Ercolani, Marsilio, prefazione di Luciano Canfora. Omologazione, reificazione, depauperamento culturale, sociale, politico, economico, etico, morale, il pronome noi è sempre più vuoto e svuotato di senso, e se è vero com’è vero che certo non si tratta di un plurale di io, bensì di io e gli altri, insieme, la seconda parte sembra essere sempre meno rilevante, dato che pare evidente come l’egoismo di fondo della nostra società, conscia dell’evoluzione ma consapevole di voler imboccare un’altra strada, che nonostante le opportunità di miglioramento crescano di continuo in realtà si accartoccia di momento in momento sui propri pregiudizi come una foglia morta, si manifesti con remore di giorno in giorno minori: ma proprio d’altronde mettersi sempre al centro ci pone all’estrema periferia della nostra vera essenza, siamo individui, ma anche, per non dire soprattutto, animali sociali, eppure la strada che stiamo percorrendo è quella di una competizione senza premi, una corsa in cui più ci si avvicina al traguardo più si perde qualcosa in termini di umanità. Ercolani, scrittore, autore, divulgatore, docente di filosofia di chiara fama, cita Marcuse, Eco e moltissimi altri, tessendo una struttura narrativa ricchissima di riferimenti per un saggio efficacissimo sin dal titolo, denso e assai limpido che indaga il tempo presente e induce a meditare.

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