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“Maria Montessori e le neuroscienze”

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Eppure dovremo lasciare tutto quello che avremo afferrato…

Maria Montessori e le neuroscienze – Cervello – Mente – Educazione, Raniero Regni, Leonardo Fogassi, Fefè editore. Filosofa, dottoressa, educatrice, pedagogista di chiarissima fama, Maria Montessori è stata anche scienziata e neuropsichiatra infantile, capace di indagare con inusitata arguzia la mente, il più grande di tutti i misteri con cui sia dato relazionarsi: questo volume agile, dotto, dettagliato, puntuale e raffinato ne racconta con preziosa dovizia di dettagli la vicenda. Da leggere e far leggere, per conoscere e capire.

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“I girasoli di Liliam”

I_GIRASOLI_DI_LILIAM2di Gabriele Ottaviani

Già allora tendevo all’esagerazione, o forse era un modo di recuperare il tempo perso.

I girasoli di Liliam – Da bambina schiava sessuale in Brasile al grande sogno realizzato in Italia, Teresa Giulia Canone, Fefè editore. È una storia vera quella che Teresa Giulia Canone racconta con prosa intensa, chirurgica, che non dà tregua, quella di Liliam Altuntas, bimba come tanti nella favela di Recife e non solo, creatura fragile senza nessuno, vessata, violata, usata, abusata, dalla polizia, da affaristi senza scrupoli per cui sono merce. Li vendono. A chi li penetra. A chi li priva di organi, che smercia. Liliam è viva per miracolo, tanti no, e non sono nemmeno lontanamente diventati maggiorenni. È per loro che parla, è al mondo, che non vuole vedere, che si rivolge. Un volume straziante. Devastante. Necessario.

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“Dinamica Gesto Carattere”

DGC-cop1.jpgdi Gabriele Ottaviani

Uomini e donne che perdono completamente la propria dignità in caso d’innamoramento ne conosciamo tutti e la letteratura ne è piena…

Dinamica Gesto Carattere – DGC, un metodo di recitazione per tutti, Massimiliano Milesi, Fefè editore, prefazione di Hal Yamanouchi. Autore, insegnante, regista che ha debuttato trent’anni fa con una propria commedia, fondatore dello Studio internazionale dell’attore Permis de Conduire nonché di un’emittente web, giornalista radiofonico, saggista e molto altro, Massimiliano Milesi verga di suo pugno, con prefazione di Hal Yamanouchi, di Tokyo, classe millenovecentoquarantasei, dottore in lingua e letteratura angloamericana, docente, danzatore, doppiatore, coreografo per Mauro Bolognini, Andrea Camilleri, Giancarlo Cobelli, Mario Missiroli, Giuliano Montaldo, Maurizio Scaparro, Antonio Calenda, Renzo Giaccheri e molti altri, artista che ha preso parte persino a oltre cento film e telefilm italiani e a più di venti film e telefilm americani e di altri paesi, il manuale del metodo di recitazione di sua invenzione che propone, basato sull’esistenza di cinque Caratteri – a ognuno dei quali associa un colore: nero, bianco, blu, rosso, giallo – fondamentali per affrontare il lavoro sui personaggi della drammaturgia, dimostrando come il Gesto sia alla base delle intonazioni e associandovi la Dinamica legandosi direttamente al testo. Interessante.

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“Chantal Akerman”

download.jpgdi Gabriele Ottaviani

Il mio film comincia dal suicidio di mia zia Ruth e della madre di Amos Oz…

Chantal Akerman – Uno schermo nel deserto, Ilaria Gatti, Alessandro Cappabianca, Fefè editoreSaute ma ville, L’enfant aimé ou je joue à être une femme mariée, La chambre, Hôtel Monterey, Hanging Out Yonkers, Le 15/8, Je, tu, il, elle, Jeanne Dielman, 23, quai du commerce, 1080 Bruxelles, News from Home, Les rendez-vous d’Anna, Toute une nuit, Un jour Pina m’a demandé, L’homme à la valise, Gli anni 80, New York, New York bis, Paris vu par… vingt ans après, La paresse, Le marteau, Mallet-Stevens, Letters Home, Seven Women, Seven Sins, Golden Eighties, Les trois dernières sonates de Franz Schubert, Trois strophes sur le nom de Sacher, Histoires d’Amérique, Contre l’oubli, Nuit et jour, D’Est, Un divano a New York, Sud, La captive – La prigioniera, De l’autre côté, Demain on déménage, Là-bas, O Estado do Mundo, Women from Antwerp in November, La folie Almayer, No home movie: e non sono nemmeno tutte, quetse, le sue regie. E non è neppure stata solo una regista, in realtà: vita breve ma intensissima, quella di Chantal Akerman, di cui in questo volume si fa un’esegesi a tutto campo. Da leggere, rileggere, far leggere, per conoscere e capire.

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“Rebus al bistrot”

81NZcvI4+yL._AC_UL436_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Rebus al bistrot – 30 enigmi enogastronomici, Fefè editore. Testi di Anna Maria Colombo, disegni di Michele D’Agostino, prefazione di Ennio Peres. Michele D’Agostino ha un bistrot. A due passi dalla Mole. A Torino. Nella cui provincia c’è un paese, Marentino, le mura delle cui case sono decorate con dei rebus. Giochi enigmistici. Geniali. Che usando le immagini di oggetti – cose, in latino res, rebus al dativo e ablativo plurale -, amalgamate con delle lettere, danno corpo a concetti. Definizioni. Titoli. Frasi. Espressioni. Anche D’Agostino disegna rebus. Uno al mese. Sullo specchio del bancone del suo bistrot. A tema gastronomico. Per i clienti. E ora, grazie a questa deliziosa antologia, per tutti noi. Imperdibile.

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“Maialate”

71x97Ofy5FL._AC_UL320_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Nasce come pratica ai limiti dell’infantilismo in cui l’eccitazione è provocata dal mordicchiare con un certo accanimento il lobo dell’amata…

Sommario semiesauriente delle maialate con pratiche sessuali inusitate, Eusebio Gnirro, Fefè editore, prefazione di Giulio Mozzi. È un saggio, ma anche una commedia di costume: avisfilia, actirasty, endytophilia, hotdog in a hallway, dry-sex, mysofilia, Mexican Avalanche, dendrofilia, keraunophilia, deviazione del pungitore, apotemnofilia, agalmatofilia, merinthophilia, knismolagnia, rhytiphilia, psychrophilia e homilophilia. Sono diciassette pratiche sessuali insolite, per non dire inusitate o disturbanti, descritte da Gnirro, che si fregia anche di divertenti illustrazioni, con prosa fresca e ironica. Piacevole a leggersi.

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“Visionari”

81-iDqVF8cL._AC_UL436_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Non sarà una scrittura d’avanguardia, ma certamente quella di King è una scrittura contemporanea e spregiudicata.

Visionari – Simbolisti esteti dandies e altri sognatori, Tiziana Gazzini, Fefè. Prefazione di Francesco Forlani. Moreau, Peliti, Ludwig II, Praz, Sartorio, Diefenbach, Claudel, Balthus, De Lempicka, Rodolfo II, Satie, Volta, King, Kavafis, Freud, Blixen, Sackville-West, Baker, Lévi-Strauss, Marx, Wilde, Valery, Prunas, Ortese, Bigelow, Visconti, Ontani, Kokocinski, uomini, donne: non mancano nel panorama planetario coloro che alla ricerca e al racconto dell’alterità, alla speranza che oltre il contingente, l’immanente, l’ovvio, l’immediato, il facilmente visibile vi sia qualcosa di meraviglioso, sublime, inatteso e rivelatore, hanno dedicato e dedicano, a vario titolo e ognuno a suo modo, la propria esistenza e la propria produzione artistica. Attraverso numerosi, vividi e riusciti ritratti Tiziana Gazzini analizza nel dettaglio questo fenomeno. Da leggere.

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“Afrofobia”

81kdPBp76BL._AC_UL436_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Com’è possibile prendere un premio per la pace dal momento che la guerra non è ancora finita?

Afrofobia – Razzismi vecchi e nuovi, Mauro Valeri, Fefè. Siamo sempre più razzisti. Malattia strana, dice l’adagio, perché colpisce i bianchi ma fa fuori i neri. Più che altro crimine aberrante e ingiustificabile, declinato in una gamma di sfaccettature che impressiona. Il mondo si evolve, la scienza riesce finanche a fotografare i buchi neri, eppure certe battaglie non sono ancora vinte, anzi: homo homini lupus, semper. Mauro Valeri compie una raffinata, approfondita e importante esegesi del fenomeno, raccontata in un volume agile, da non perdere.

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“Naso”

51Ifv6CX2ZL._AC_US218_.jpgdi Gabriele Ottaviani

Vieni, perdiamo la testa, uniamoci contro l’avversità del cosmo…

Naso – O delle cattive letture, delle scritture impure, Pasquale Panella, Fefè. Con un saggio introduttivo di Lucio Saviani, filosofo che cura la collana Oggetti del desiderio di cui questo, dopo Mani, Peli e Piedi, è il quarto volume. Proposto per il premio Strega del duemiladiciannove dal docente, filologo e linguista Giuseppe Antonelli («C’era una volta, e un po’ per tutti, la possibilità di essere assenti». Il naso da Gogol agli arzigogoli di una lingua che si annulla in una favolosa affabulazione: parole meravigliose, senza capo né coda: solo naso. Perché in questo teatro dei sensi il senso non ha più significato. È la lingua – il significante – a dominare l’ostentata assenza delle cose, che hanno di noi di sentimento. Il teatro è olfatto di parole e di tempo, perduto e perdurante. E alle parole dice: «non entrate in tentazione di significare», abbiate il coraggio di riempire d’illusioni pagine degne d’un illusionista. Solo così si arriverà dritti al cuore. «Dire le cose fa più paura delle cose stesse.», questa la motivazione), noto anche per la sua intensa attività pure esterna alla realtà dell’accademia propriamente detta, il divertissement, finto diario adolescenziale ma anche puro spettacolo di teatro e virtuosismo fecondissimo e mai fine a sé medesimo, di uno dei più grandi artisti della lingua e dell’immaginazione che essa manifesta in tutta la sua policromia, paroliere per Mina, Branduardi, Battisti e non solo, mette al centro l’organo più letterario di tutti, quello asimmetrico, dispari, che spicca, persino ribelle, sul volto, connotandolo inesorabilmente, che si lega all’impalpabile, all’intangibile, all’effimero mondo dei profumi, pure persistenti nella memoria. Geniale e graziosissimo.

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“Compiti a casa”

51iLqAkFSkL._AC_US218_.jpgdi Gabriele Ottaviani

I ragazzi devono trovare il loro spazio e il loro tempo per lo studio, e soprattutto bisogna lasciarli sbagliare…

Sono tanti, sono pochi, sono troppi, sono utili, non servono a nulla se non a far sì che i docenti si tolgano il peso di una parte di programma, specie quando vengono assegnati durante le vacanze, per non perdere l’allenamento allo studio che tanto si perde comunque, a meno che non si voglia, indipendentemente dalla scuola, coltivarlo, fanno sprecare tempo nei pomeriggi che quindi non possono essere dedicati ad altro, anche se in effetti si svolgerebbero in un attimo se si stesse attenti in classe: sono i Compiti a casa – Perché, quali e come, quanti e quando, l’argomento del testo di Raffaele Mantegazza, pedagogista di chiara fama, edito da Fefè e accompagnato dalla prefazione di Daniele Novara. Interessante, semplice, fruibile, divulgativo, fa riflettere: da leggere.

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