di Gabriele Ottaviani
Siamo figli delle stelle, figli della notte che ci gira intorno…: Convenzionali intervista Silvia Casini, cui si deve il progetto L’Astro Narrante.
Com’è nato il progetto L’Astro Narrante?
È nato da Il gusto speziato dell’amore, il libro edito da Leggereditore/Fanucci. Lì avevo dato vita a un personaggio di carta che ho molto amato. Si tratta della protagonista, Stella Revel, che da buona amante del buon cibo, a un certo punto unisce fa un abbinamento gastronomico-astronomico: unisce spezie e stelle. Sono partita da questa sua particolarità, per realizzare un vero e proprio ricettario astrale e poi via, via ho interpellato vari esperti per condire l’intera struttura con contributi curiosi e inediti.
Quante volte consulta l’oroscopo al giorno? E sempre lo stesso?
A dire il vero non sono un’appassionata di astrologia. L’oroscopo, se lo consulto, lo faccio solo per gioco e poche volte durante l’anno. Sono più un’amante dell’astronomia. Infarti, ne L’Astro Narrante la parte astrologica l’ha curata l’astrologa Kelly Ardens. Io mi sono limitata alla parte introduttiva astronomica. Per ampliarla, ho poi intervistato l’astronomo Stefano Giovanardi, curatore scientifico al Planetario e Museo Astronomico di Roma, nonché co-scopritore del pianetino 1994QC e autore di oltre 100 spettacoli astronomici e altri programmi didattici e divulgativi.
Qual è il suo segno preferito? E quello che ama di meno?
Non posso che amare e nominare il mio segno: il Cancro. Romantico, lunatico, sognatore. Invece, dato che nella vita, non tollero i bugiardi, va da sé che Scorpione e Gemelli non hanno il mio pieno appoggio. I Gemelli sono i menzogneri per eccellenza, perché sempre pronti ad adulare, mentre i nati Scorpione, nonostante siano di animo onesto e genuino, tutto a un tratto potrebbero diventare dei veri manipolatori. Sarebbero disposti a tutto per i loro subdoli fini.
Quanto c’è di gioco e quanto di scientifico?
Come già accennato la parte più scientifica è quella astronomica che culmina con l’intervista a Stefano Giovanardi che spiega benissimo le dinamiche celesti e le leggende amorose nascoste tra le costellazioni. La parte di divertissement è nell’oroscopo letterario, in quello cinematografico e nel look stellare. In pratica, ne L’Astro Narrante non esiste il classico “oroscopo”, c’è tutto un rimando con la vita quotidiana, con il cibo, i colori, la musica e così via. Partendo dal ricettario che è alla fine di ogni volume, è possibile apparecchiare la tavola seguendo i consiglio di un architetto esperto in home
décor, abbinare certe spezie ad alcuni vini in base ai consigli di una giornalista food blogger e sommelier, ecc. L’intero progetto spinge il lettore verso la curiosità. È un modo per scoprire alcuni lati del carattere inesplorati e di mettersi in gioco. Di per sé, si tratta di una guida piacevole e scorrevole, di facile lettura, che può essere un gradito regalo personalizzato per qualsiasi occasione.
In che modo le stelle ci influenzano?
Dite la verità, quante volte vi è capitato di guardare il cielo, magari durante la notte di San Lorenzo, e vedere una stella cadente, pensando subito ad un desiderio da esprimere? Ma perché esprimiamo i nostri desideri proprio alle stelle cadenti? Ebbene ne L’Astro Narrante troverete tutte le risposte ai vostri mille quesiti, proprio come questo. Da sempre, le stelle, il cosmo e l’infinito hanno stupito l’uomo. Va da sé che la visione del cielo notturno suscita fascino, malia, suggestione. Le stelle hanno infatti ispirato la filosofia, la musica, la letteratura e le arti figurative. Ma come influenzano ogni aspetto della vita umana? Non lo influenzano in senso stretto. Lo studio degli astri, col quale si pensava di poter predire il futuro, è un’arte che risale a molti millenni or sono. Nacque in Mesopotamia per poi trovare ampio consenso in Grecia dove si cominciò a leggere il destino umano in base alle posizioni dei pianeti. Quindi, se all’inizio astronomia e astrologia andavano a braccetto, da Copernico in poi, l’astrologia non venne più considerata una scienza esatta e ogni ricerca planetaria fu un’esclusiva dell’astronomia. Addirittura, l’astrologia fu rilegata a disciplina legata all’occulto, in quanto pseudoscienza ancorata ad antiche forme di superstizione popolare. L’idea, insomma, che la materia stellare potesse influenzare il destino dell’uomo, non aveva alcun fondamento scientifico. Ovviamente, oggi sappiamo perfettamente che la luna, con la sua forza gravitazionale, incide sulle maree. E questo è un dato di fatto, e a dirla tutta, ogni civiltà del nostro pianeta ha trovato ispirazione nella luna come protagonista di miti e leggende. Ecco perché il cielo è intriso di storie romantiche e proprio su questo aspetto non potevo non interpellare Giovanardi, dato che al Planetario aveva ideato un intero spettacolo dedicato al racconto dei grandi amori nascosti tra le stelle: Il cielo degli innamorati. Per giunta ne L’Astro Narrante, Giovanardi spiega perfettamente il binomio astronomia-gastronomia, che in passato, aveva una natura strettissima e funzionale alla pratica dell’agricoltura. Erano le stelle a indicare i momenti più adatti per la semina e il raccolto: proprio per questo da quando divenne stanziale, l’uomo cominciò a studiare attentamente il cielo. L’esempio più famoso è l’apparizione mattutina di Sirio, che avveniva in coincidenza con le piene del Nilo in Egitto, dunque con il momento in cui le terre si fertilizzavano. E ancora oggi i contadini tengono conto degli aspetti del cielo per svolgere alcune operazioni nei campi.
In quali caratteristiche attribuite al suo segno si riconosce particolarmente?
Il Cancro è un segno femminile, governato dalla luna. È umorale, sensibile, accattivante, misterioso. È un leader nato, gentile, caparbio. Talvolta l’eccessiva percezione sottile può portarlo a nostalgiche visioni. In questo mi ci rispecchio parecchio, così come nel fatto che i nati Cancro hanno spesso il cuore ferito o spezzato. Questo è dovuto al fatto che tendono a essere generosi e spesso le persone se ne approfittano. Arrivano nella vita dell’ignaro Cancro, ne succhiano l’energia e lo saccheggiano delle emozioni. Ma attenzione: guai a indispettirlo. Potrebbe tramutare tutta la sua emotività in ira e trasformarsi in Leonida. Quindi, occhio…
A cena con qualcuno che non conosce quanto tempo aspetta prima di chiedere di che segno è?
Non è una domanda che faccio spesso. Da donna Cancro studio la mimica e gli atteggiamenti dell’interlocutore. Osservo i dettagli e se trovo delle fragilità, me ne prendo cura.
Quanto pesa l’ascendente?
Che io sappia, determina come veniamo percepiti dagli altri, ovvero la prima impressione che diamo alle persone. Può essere considerata la nostra prima stretta di mano. Io sono Cancro ascendente Cancro. In buona sostanza, sono dolcezza al quadrato, ma se mi feriscono, ne risento subito, mi chiudo nel mio guscio mostrando le chele a chi mi ha offeso.
Prossimi progetti?
Ho da poco pubblicato con Golem Edizioni il paranormal thriller Gli occhi invisibili del destino. È la storia di Eilis Rush, una diciassettenne dagli occhi molto particolari: verdi, striati di grigio, giallo e blu notte. Nascondono un segreto bellissimo e terrificante. È una giovane studentessa che, dopo un incidente automobilistico, dove i suoi genitori hanno perso la vita, dall’America è venuta a vivere a Roma. Nella Capitale, va a stare da sua zia Clara, che gestisce il negozio esoterico Filincanto. Eilis però ha un’amnesia parziale a causa del trauma subito e non riesce a ricordare molti dettagli del suo passato, in compenso ha strane e inquietanti percezioni, così sua zia la porta da uno psichiatra. In sala d’attesa, legge su un giornale che a piazza Barberini, nella fontana del Tritone, è stato rinvenuto il cadavere di una donna. Inizia così una strana e straordinaria avventura che la vede collaborare con Luca Marra, un giovane poliziotto incontrato per caso. Con lui, cercherà di scoprire cosa si cela dietro una misteriosa serie di delitti dalle connotazioni esoteriche e, al tempo stesso, di conoscere la verità sulla propria storia, sulla morte dei suoi genitori e sulle sue strane visioni che ogni tanto ha. Chissà se riuscirà a sbrogliare la matassa e i tanti fili che la legano all’invisibile. Forse troverà indizi segreti, forse si complicherà la vita… ma magari quando lo farà, si imbatterà anche nell’amore. Vero.
Il libro e il film del cuore, e perché.
Questa è una domanda difficilissima. Ho parecchi film del cuore, come Angel-A di Luc Besson, Il favoloso mondo di Amélie di Jean-Pierre Jeunet, Pollo alle prugne di Marjane Satrapi, Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders, La ragazza sul ponte di Patrice Leconte, I Goonies di Richard Donner, I ponti di Madison County, Mystic River, Million Dollar Baby e Gran Torino di Clint Eastwood, Innamorarsi di Ulu Grosbard, E.T. di Steven Spielberg, Boys don’t cry di Kimberly Peirce, Navigator di Randal Kleise, Big Fish di Tim Burton, Corto circuito di John Badham, Stand by me di Rob Reiner, Forrest Gump e la trilogia di Ritorno al futuro di Robert Zemeckis, ecc.. Insomma, potrai citarti una lista lunghissima comprensiva di Jacques Tati, Quentin Tarantino, Jonathan Demme, Gareth Evans, David Lynch, Mario Monicelli, Carlo Verdone, Carlo Vanzina, Steno, Francis Ford Coppola, Frank Capra, Sergio Leone, Bong Joon-ho, Akira Kurosawa, Martin Scorsese, James Cameron, Alfred Hitchcock, Guy Ritchie, ma soprattutto sono una vera amante dell’animazione giapponese, quindi adoro le produzioni dello Studio Ghibli e dello Studio Ponoc. Dal lato letterario, sono onnivora e leggo generi diversi, dal thriller al romance, dal paranormal al fantasy ai classici (Stephen King, Shakespeare, Asimov, Khalil Gibran, Jane Austen, Henry James, Dee Brown, ecc.), ma se devo essere sincera, la prima cotta l’ho avuta a dodici anni per Heathcliff. Quindi, il mio libro del cuore è Cime tempestose di Emily Brontë.