di Gabriele Ottaviani
Sono un brav’uomo, ho il cuore tenero… lei mi commuove…
La sublime arte, Alexandra David-Néel, Voland, traduzione di Guia Boni. Scrittrice ed esploratrice transalpina vissuta a cavallo fra Ottocento e Novecento e scomparsa a un mese dal compleanno numero centouno, nota per le sue formidabili imprese, è stata anche, in gioventù, una cantante: e questo romanzo rimasto inedito fino all’anno scorso, profondamente autobiografico però al tempo stesso assolutamente simbolico, allegorico, universale e chirurgico nel dipingere con tenerezza lirica ma anche con estrema efficacia una società malvagia pronta a tutto per insozzare di schizzi di fango le anime più pure, fragili e sensibili che bramano l’arte e cercano in ogni modo di regalare al mondo quella grande e commovente ricchezza che sentono di possedere, è una testimonianza emozionante della sua visione del mondo, assolutamente moderna e preconizzatrice. Da non perdere.